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1,3 miliardi di tonnellate di plastica finiranno nell’ambiente – sia a terra che nell’oceano – entro il 2040, a meno che non intraprendiamo adesso un’azione al livello mondiale.

A renderlo noto una ricerca coordinata da Winnie Lau, dell’organizzazione non governativa statunitense The Pew Charitable Trusts sulla rivista Science

Lo studio

«Si tratta della prima valutazione completa di quella che potrebbe essere la situazione nei prossimi vent’anni», spiega il dottor Costas Velis dell’Università di Leeds. «Una quantità così grande è difficile da immaginare: se stendessimo tutta quella plastica su una superficie piana, coprirebbe l’area del Regno Unito 1,5 volte.»

«È molto complesso [da calcolare] perché la plastica è in tutto il mondo e, a seconda del luogo, cambia il modo di utilizzo e il suo smaltimento.»

Per fare una stima, i ricercatori hanno tenuto traccia di come la plastica viene prodotta, usata e smaltita in tutto il mondo. Il team ha poi creato un modello per prevedere il futuro inquinamento da plastica. Il risultato è uno scenario da loro definito “business as usual” – basato sull’attuale tendenza all’aumento della produzione di plastica e nessun cambiamento significativo nella quantità di riutilizzo e riciclaggio – che ha prodotto una stima di 1,3 miliardi di tonnellate.

La situazione per gli oceani

Secondo lo studio, nel 2040 potrebbero essere 600 milioni le tonnellate di plastica nelle acque dei nostri oceani. Se non si prendono nuove misure o azioni per arginare il problema, la quantità di plastica nei mari è destinata ad aumentare da 11 a 29 milioni di tonnellate in soli 20 anni, cifra che corrisponde a quasi 50 chili di plastica su ogni singolo metro di costa in tutto il mondo.

Le proposte per invertire la rotta

Sulla base del modello elaborato, i ricercatori sono stati in grado di determinare quanto diversi interventi avrebbero influenzato la stima prevista. Per ridurre la presenza di plastica in mare dell’80% entro il 2040, bisognerebbe sostituire le materie plastiche con carta e materiali compostabili, progettare prodotti e imballaggi riciclabili e aumentare il riciclo. Tale iniziative permetterebbero anche il risparmio di 70 milioni di dollari e la creazione di 700 mila posti di lavoro.

Le soluzioni individuate dai ricercatori includono:

  • riduzione della produzione e del consumo di plastica
  • sostituzione della plastica con carta e materiali compostabili
  • progettazione di prodotti e imballaggi riciclabili
  • aumento dei tassi di raccolta dei rifiuti nei paesi a medio/basso reddito e supporto al settore della “raccolta informale”
  • costruzione di strutture per lo smaltimento del 23% di plastica che non può essere riciclata economicamente, come misura transitoria
  • riduzione delle esportazioni di rifiuti di plastica

Se il tutto verrà demandato a governi e industrie, la quantità si ridurrebbe solo del 7% entro il 2040.