Fondazione Marevivo denuncia il poco risalto dato all’ambiente tra le materie curriculari e lancia MOA “Marevivo Ocean Academy”
I giovani dovranno essere i protagonisti del cambiamento e saranno anche quelli più esposti ai rischi della crisi climatica, eppure, in Italia la questione ambientale nelle scuole continua, purtroppo, a essere relegata ai margini del percorso formativo come fosse un tema irrilevante. La crisi climatica, l’inquinamento e la perdita di biodiversità sono emergenze che richiedono di essere affrontate e approfondite anche a scuola per formare cittadini più consapevoli. A ribadirlo è Fondazione Marevivo che, con l’avvio del nuovo anno scolastico, fa notare come sia stata rivolta grande attenzione alla messa al bando degli smartphone dalle aule e a un’adozione responsabile dell’Intelligenza Artificiale, ma scarsissima considerazione al tema ambientale.
La tutela dell’ambiente deve andare di pari passo con l’apprendimento dei delicati meccanismi che governano l’ecosistema marino, per questo in concomitanza con la riapertura della scuola, la Fondazione lancia MOA “Marevivo Ocean Academy”, uno spazio web realizzato in collaborazione con la MSC Foundation, per proporre risorse e contenuti didattici riguardanti la conservazione del mare e far comprendere il profondo legame tra la salute degli oceani e le nostre azioni. È fondamentale comprendere la funzione termoregolatrice che gli oceani svolgono per la salute, il clima, la biodiversità e l’economia globale. Coprono il 71% della superficie terrestre, catturano circa il 30% delle emissioni di CO₂ provocate dalle attività antropiche e producono oltre il 50% dell’ossigeno che respiriamo.
La scuola, luogo per eccellenza deputato alla formazione delle nuove generazioni, deve essere la sede in cui gli studenti imparano a conoscere e rispettare il mare, poiché saranno proprio loro gli eredi dei costi sociali e ambientali della crisi climatica. Da anni Marevivo si batte perché venga applicato con maggiore efficacia il principio enunciato all’Art. 9 della SalvaMare (Legge n. 60/2022) che prevede “la promozione, nelle scuole di ogni ordine e grado, di attività volte a rendere gli alunni consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente e, in particolare, del mare e delle acque interne, nonché delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti”, ma ad oggi poco o nulla è stato fatto.
“La crisi climatica si combatte anche a scuola e l’Ocean Literacy è uno strumento fondamentale per promuovere la salvaguardia e un uso più sostenibile degli oceani. Senza conoscere il ruolo vitale del mare, non potrà mai essere attuata quella transizione ecologica indispensabile affinché la specie umana sopravviva su questo pianeta – dichiara Rosalba Giugni, Presidente Fondazione Marevivo. – Noi proponiamo un percorso didattico innovativo: portare gli studenti nelle 32 Aree Marine Protette (AMP), per farle diventare vere e proprie palestre di conoscenza sul territorio nazionale. Questo programma in un’ottica “Win Win” vedrà tutti vincitori: le nuove generazioni che potranno approfondire le tematiche ambientali, le AMP, patrimonio di biodiversità del Paese, che avranno la possibilità di sviluppare i centri visita e ricerca disponendo di maggiori risorse economiche derivanti dal turismo scolastico continuativo, e i giovani laureati nelle Scienze del mare che potranno diventare divulgatori scientifici durante le blue weeks”.
“La tutela dell’ambiente parte dall’impegno quotidiano di ciascuno di noi. Per questo, la formazione dei giovani è fondamentale e la scuola deve avere un ruolo sempre più importante in questo senso – dichiara il Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio. – L’azione di Marevivo e il contributo che può dare all’educazione ambientale delle nuove generazioni sono da apprezzare e da valorizzare, anche nell’ambito di un rinnovato e rafforzato impegno delle Istituzioni”.
“È fondamentale formare le nuove generazioni sui temi della sostenibilità e della conservazione marina – dichiara il Vicepresidente della Camera Sergio Costa. – Oggi devo constatare con amarezza che la Legge SalvaMare è, purtroppo, rimasta largamente inattuata per mancanza dei decreti attuativi: l’educazione ambientale che avevamo pensato per preparare i ragazzi alle sfide climatiche di fatto è stata accantonata. È inaccettabile che strumenti così importanti vengano ignorati proprio nel momento in cui l’emergenza climatica si fa sempre più pressante. È tempo che il Governo dia piena attuazione alle norme che abbiamo faticosamente conquistato e faccia dell’educazione ambientale una priorità, non un optional. Il progetto Marevivo Ocean Academy dimostra che è possibile colmare questo vuoto formativo quando c’è volontà concreta”.
“Siamo orgogliosi di collaborare con Marevivo per avvicinare i giovani al mare da un decennio, durante il quale abbiamo raggiunto oltre 15 mila studenti – dichiara Daniela Picco, Direttore Esecutivo della MSC Foundation. – MOA, questo nuovo spazio online, migliorerà la qualità dei programmi di educazione marina che la Fondazione conduce con strumenti digitali per studenti e insegnanti, ma ne amplierà anche la disponibilità ben oltre le aule scolastiche. Stimolando la curiosità e alimentando la consapevolezza, possiamo ispirare la prossima generazione a diventare custode del nostro Pianeta blu”.
Come ha dimostrato il successo della campagna “Il Mare a scuola”, lanciata da Marevivo nell’ottobre 2024 per diffondere una “Cultura del Mare” tra gli studenti di alcune regioni, c’è sensibilità al tema da parte del mondo della scuola – dirigenti scolastici, docenti, studenti – e delle famiglie, ma non è possibile agire sul territorio in mancanza di un supporto concreto delle istituzioni e di strumenti e competenze che consentano agli stessi formatori di educare adeguatamente gli alunni.
Da tempo, al fine di diffondere una maggiore conoscenza sull’importanza del Pianeta Blu, Marevivo entra nelle scuole e accompagna le giovani generazioni, dall’infanzia alla maggiore età, con i progetti “Delfini Guardiani dell’Isola” e “NauticinBlu”, rivolti rispettivamente alle classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado e agli istituti tecnici nautici. I risultati positivi ottenuti nelle scuole, in termini di adesione ed efficacia, dimostrano che creare sinergie tra istituzioni, ETS, settore pubblico e privato, può essere la chiave giusta per formare cittadini responsabili, consapevoli della necessità di preservare il mare e il suo prezioso equilibrio.