La rete di tutela della Cladocora caespitosa si espande, MedCoral Guardians approda in Campania, in un luogo conosciuto come “Terra delle Sirene”: l’AreaMarina Protetta di Punta Campanella.
DOVE SI SVOLGE IL PROGETTO
L’Area Marina Protetta Punta Campanella è nata nel 1997 in un luogo conosciuto come “Terra delle Sirene”. Si narra, infatti, che in queste acque Ulisse riuscì a resistere al canto ammaliatore delle sirene facendosi incatenare all’albero maestro della sua nave e, per ringraziare gli dèi dello scampato pericolo, edificò, proprio a Punta Campanella, un tempio dedicandolo alla dea Athena.
L’AMP è divisa in tre aree, ciascuna con regole specifiche per proteggere l’ecosistema e favorire un equilibrio tra uomo e natura.
- Zona A: Riserva Integrale – è il cuore dell’Area Marina Protetta: la protezione è massima. Nessuna attività umana è consentita, tranne il nuoto in alcune aree delimitate. Questa zona è una nursery naturale, dove le specie marine possono riprodursi e rinforzare le popolazioni.
- Zona B: Riserva Generale – È una “zona cuscinetto” attorno alla Riserva Integrale. Si estende per circa 700 ettari e comprende l’area circostante gli isolotti de Li Galli, la baia di Crapolla, la Baia di Ieranto e Punta Campanella. In questa zona si può fare qualche attività, ma con grande attenzione e previa autorizzazione dell’Ente Gestore.
- Zona C: Riserva Parziale – Qui è possibile praticare più attività, come la pesca sportiva e professionale e la balneazione, seguendo le regole per garantire che l’ecosistema rimanga sano e produttivo.
Le regole dell’AMP non sono un limite, ma uno strumento per bilanciare la protezione con l’uso responsabile delle risorse. Questo approccio aiuta a proteggere gli ecosistemi più fragili, garantendo al tempo stesso l’opportunità di fruizione da parte di residenti e turisti.
Questo progetto protegge non solo la Cladocora caespitosa, ma l’intero ecosistema che contribuisce a costruire, e può essere riproposto in altre aree del Mediterraneo.
Le fasi del progetto
Monitoraggio
Nelle acque di Punta Campanella, il monitoraggio, effettuato dai ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli, è finalizzato a verificare lo stato di salute di Cladocora e dell’alga bruna Cystoseira. Le foreste di Cystoseira s.l. sono infatti l’habitat strutturante che ospita una specie di interesse conservazionistico come Cladocora caespitosa ed è estremamente importante proteggerle poiché offrono zone di penombra ai coralli che amano vivere alla base di queste alghe.
Restauro
Seguendo le metodologie già adottate nell’ambito dello stesso progetto dall’Università Politecnica delle Marche, i frammenti di Cladocora caespitosa raccolti fra quelli già staccati dalle rocce sono stati adesi a piccoli supporti che verranno posizionati dentro e fuori le foreste a Cystoseira per testare i benefici di questa interazione e fornire così nuove conoscenze fondamentali per la tutela e la valorizzazione di entrambe le specie.
Pannelli e percorsi informativi
Il progetto prevede la realizzazione di pannelli informativi e materiali didattici rivolti a subacquei e centri diving, studenti e docenti, turisti, cittadini residenti, che illustrano l’importanza della Cladocora e Cystoseira e spiegano le attività previste dal progetto. Inoltre verrà realizzato un percorso dedicato ai subacquei, con tabelle di segnalazione sommerse che offriranno la possibilità di osservare queste due specie nei diversi stati di conservazione.
Sensibilizzazione ed Educazione Ambientale
La protezione del mare non può prescindere dal coinvolgimento di chi lo vive ogni giorno. Per favorire la conoscenza e la tutela di Cladocora e Cystoseira, anche a Punta Campanella si è ritenuto opportuno, come in altre AMP coinvolgere la comunità promuovendo percorsi informativi con i diving locali e didattici con gli Istituti scolastici. Nell’anno scolastico in corso verranno infatti coinvolti oltre 700 studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado presenti sul territorio.
Il progetto "MedCoral Guardians" di Fondazione Marevivo è reso possibile grazie alla collaborazione con partner di eccellenza uniti per raggiungere un obiettivo comune: proteggere la biodiversità marina e restaurare la Cladocora caespitosa.

























