«Provano dolore, non andrebbero bolliti da vivi». Secondo un report della London School of Economics and Political Science decapodi e cefalopodi provano dolore e vanno tutelati.
La notizia arriva dal Regno Unito e fa riflettere. Aragoste, granchi e polpi sono «esseri senzienti» che provano dolore. A dirlo è uno studio indipendente firmato dagli esperti della London School of Economics and Political Science che hanno analizzato più di trecento ricerche sul tema. Dopo la pubblicazione del report, il Regno Unito ha inserito un emendamento al disegno di legge Animal Welfare Sentience Bill che già riconosce come senzienti tutti gli animali vertebrati, cioè con la spina dorsale. A loro, adesso, si andranno ad aggiungere anche i cefalopodi (come polpi, calamari e seppie) e i decapodi (come granchi, aragoste e gamberi) individuati dallo studio.
La discussione sul tema non è nuova, in particolare in Gran Bretagna. Nell’estate 2021, infatti, era stata annunciata l’ipotesi di vietare per legge di bollire le aragoste da vive. Una pratica considerata barbara anche da molti chef e che in Svizzera è già stata abolita.
Attualmente si tratta solo di un disegno di legge, quindi non ci saranno delle conseguenze immediate per i ristoranti (dove spesso vengono ancora bolliti vivi polpi e aragoste) e per i pescatori. Ma non appena verrà approvata la legge sarà istituito l’Animal Sentience Committee a vigilare sull’operato del Governo britannico in fatto di benessere animale.
L’emendamento rimuove un’importante incoerenza: i polpi e altri cefalopodi sono stati protetti dalla scienza per anni, ma finora non avevano mai ricevuto alcuna protezione al di fuori della scienza. Aiuta a riflettere, infine, sull’importanza di dare nuovo valore al cibo e alla filiera alimentare per salvaguardare l’ambiente e tutti gli ecosistemi che lo caratterizzano.