Anche se le alghe svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi marini, viene data loro poca importanza. Anzi, le alghe vengono spesso viste dai bagnanti con un certo fastidio. Impariamo ad apprezzarle perché la loro presenza conferisce servizi ecosistemici fondamentali per l’uomo. Parliamo ad esempio del genere Cystoseira, un gruppo di alghe brune molto importante dal punto di vista ecologico: queste alghe formano habitat per altre specie aumentando così la biodiversità marina negli ambienti rocciosi costieri. Non solo. Possono formare delle fitte foreste sommerse in miniatura che si possono estendere anche per centinaia di metri lungo le coste del Mar Mediterraneo. In questo modo si viene a creare un ecosistema complesso, in grado di dare ospitalità e rifugio a numerosi altri organismi, tra cui molte specie ittiche commercialmente importanti, oltre che produrre ossigeno, sequestrare CO2 dall’ambiente e fornire protezione alla costa dall’idrodinamismo.
Sfortunatamente questo tipo di habitat, così prezioso sotto molti aspetti, è in forte regressione a causa dell’intenso impatto antropico alla quale è sottoposto tutto il mar Mediterraneo. I principali fattori che stanno mettendo a rischio le foreste sommerse di Cystoseira sono l’urbanizzazione, l’inquinamento (attenzione ai pesticidi!), la sedimentazione, l’introduzione accidentale di specie non native del mar Mediterraneo e i cambiamenti climatici. In Campania, dato il forte impatto antropico alla quale è sottoposta tutta la costa, si pensava che le foreste di Cystoseira fossero quasi del tutto scomparse. È stata una piacevole sorpresa per il team di ecologi marini dell’Università Federico II e della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli poter riscontrare diverse foreste di Cystoseira in ottimo stato. Il fortunato riscontro è avvenuto in Cilento, nell’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta e nell’AMP di Santa Maria di Castellabate. Il team sta svolgendo in questi mesi una campagna di monitoraggio della costa Campana nell’ambito del FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca). Il progetto ha l’obiettivo di far transitare l’attuale modello di gestione di pesca ed acquacoltura campana verso un nuovo modello che porti ad uno sviluppo sostenibile da un punto di vista economico ed ambientale, con un occhio attento alla conservazione del territorio, in un contesto globale di Blue Growth, la “Crescita Blu” voluta dalla Unione Europea.
Simonetta Fraschetti (Università di Napoli Federico II), Francesco Terlizzi (Stazione Zoologica Anton Dohrn), Giorgio Aglieri (Stazione Zoologica Anton Dohrn), Antonia Chiarore (Stazione Zoologica Anton Dohrn), Alberto Colletti (Borsista SZN), Simone Farina (Stazione Zoologica Anton Dohrn), Giulio Franzitta (Stazione Zoologica Anton Dohrn), Roberto Gallia (Stazione Zoologica Anton Dohrn), Beatrice Savinelli (Stazione Zoologica Anton Dohrn), Laura Tamburello (Stazione Zoologica Anton Dohrn)