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Sulla spiaggia della Marina delle Barche a Camerota, Salerno, la nascita di quarantanove esemplari di tartaruga Caretta caretta ha emozionato tutti i presenti.

La schiusa delle uova è avvenuta in una spiaggia ricca di stabilimenti balneari e ha richiesto attenzioni particolari, dato il forte inquinamento luminoso dell’area.

Le piccole tartarughe hanno infatti prima camminato all’interno del recinto protettivo in cui erano custodite le uova – fase chiamata imprinting in gergo tecnico – e sono poi arrivate al mare percorrendo un corridoio delimitato, la pista di lancio, guidate da una torcia a luce rossa per  indirizzarle verso il mare: le luci della strada avrebbero potuto disorientarle.

A causa della forte presenza antropica, molte spiagge non sono idonee ad accogliere un processo naturale di nidificazione e nascita delle tartarughe marine: per questo è fondamentale l’azione portata avanti da Enti che organizzano e coordinano associazioni  e volontari nel monitoraggio delle nidificazioni e presidio dei nidi, fino alla schiusa.

Nello specifico, questa nascita emozionante si inserisce nel progetto “Caretta in vista”, coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, di cui Marevivo è partner oltre a sostenere l’iniziativa con i suoi volontari.

Insieme agli esperti e ai ricercatori, i volontari sono andati alla ricerca di tracce di tartarughe sulle spiagge e hanno presidiato i nidi fino al momento della schiusa delle uova. Il gruppo di lavoro è formato da vari enti e associazioni che da anni pattugliano le spiagge campane.

Le tartarughe Caretta caretta sono una specie a rischio di estinzione: sono seriamente minacciata dalle attività umane, in quanto sensibili al disturbo del turismo nelle aree di riproduzione, all’inquinamento, in particolare della plastica, e soffrono della pesca accidentale (bycatch).

Si stima che solo il 10-20% degli esemplari nati riesca a sopravvivere e che solo l’1% raggiunga la maturità. Ogni anno circa 150mila tartarughe marine finiscono catturate accidentalmente dagli attrezzi da pesca nel Mediterraneo e di queste oltre 40.000 muoiono. Solo in Italia, ogni anno 25mila vengono catturate da reti a strascico.