Marevivo: ancora una volta gli interessi economici prevalgono sulla tutela della biodiversitĂ
Qualche settimana fa, un’enorme barriera di sabbia, estesa per ben 45 chilometri dai lidi di Comacchio a Cattolica, è stata costruita dalle cooperative degli operatori balneari in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e i Comuni della costa. Investimento costato 2 milioni di euro.
“Assistiamo per l’ennesima volta alla distruzione di ambienti naturali: le nostre spiagge. Questi movimenti di sabbia concorrono drasticamente all’erosione costiera: la sabbia, infatti, spostata verso terra, rende la battigia piĂą bassa e la sabbia viene portata via piĂą facilmente dalle onde, mutando anche la linea di costa – denuncia Rita Paone, Responsabile Divisione Spiagge e Coste Marevivo. – Anche quando la duna viene ridistesa in primavera, la sabbia è evidentemente meno compattata e ancora una volta viene risucchiata in acqua dalle mareggiate. I danni per l’ambiente sono inestimabili, così come quelli economici che dovranno sostenere le comunitĂ per i ripascimenti”.
Le coste italiane, siano esse sabbiose o rocciose, rappresentano aree preziose per la biodiversitĂ e, a dispetto della fortissima pressione antropica che subiscono in ogni periodo dell’anno, soprattutto d’estate, meriterebbero una maggiore tutela. La nostra Costituzione, all’art. 9, “tutela l’ambiente, la biodiversitĂ e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Eppure, molto spesso gli interessi economici prevalgono sull’equilibrio degli ecosistemi. Il risultato qual è? Che intere dune di sabbia vengono rimosse e spostate da una parte all’altra, senza nessun riguardo per la naturale morfologia dei litorali.
Per preservare la conformazione delle spiagge, nell’agosto 2022, Marevivo ha lanciato la petizione “No ai grandi eventi su spiagge e siti naturali” con Enpa, LAV, Sea Shepherd Italia e COORDINAMENTO ITALIANO TUTELA AMBIENTI NATURALI DAI GRANDI EVENTI (C.I. – T.A.N.G.E.) che ha raccolto oltre 67 mila firme. “I tagli di siepi e alberi, la distruzione delle dune, l’inquinamento acustico e da smog e i rifiuti che finiscono in mare, danneggiano l’ambiente, mettendo a rischio le specie in nidificazione come fratino o tartarughe marine – si legge nella petizione. – Spiagge e litorali rappresentano ambienti fragili e dinamici e sono importanti aree di transizione tra la terraferma e il mare.
Nonostante questo, le decisioni politiche di molte amministrazioni, che avallano il versamento artificiale della sabbia senza rispettare i fondamentali criteri di sostenibilitĂ , violano gli stessi valori di tutela ambientale che declamano, sottoponendoli alle finalitĂ utilitaristiche di chi detiene interessi prettamente economici su queste aree.
“La realizzazione di dune artificiali è quanto di piĂą demenziale si possa realizzare in un Paese che ha distrutto la gran parte dei suoi cordoni dunali per fare posto alle infrastrutture balneari, senza riflettere sul loro ruolo di protezione dalle mareggiate. La realizzazione di un surrogato artificiale non fa altro che aggiungere danno al danno, impedendo l’accumulo di sedimenti e minando quindi il meccanismo che ha portato alla stessa formazione naturale delle spiagge. Purtroppo, si tratta di una pratica perversa che negli ultimi anni ha preso piede fino nel Nord dell’Abruzzo, funzionale a un’idea di spiaggia come semplice luogo di divertimento da modellare a proprio piacimento con ruspe e trattori. Così si vanno a sconvolgere Habitat protetti dalla Direttiva europea 92/43/CEE, impedendo di fatto alle piante dunali di svolgere la loro funzione antierosiva e creando ulteriori difficoltĂ per la nidificazione di specie protette, come il Fratino, in un arenile che in primavera viene messo a soqquadro da continue attivitĂ di cantiere”, sottolinea Franco Sacchetti, Attivista e cofondatore del C.I. – T.A.N.G.E.
Marevivo si appella ancora una volta alle Istituzioni, affinché applichino e facciano rispettare le norme vigenti!