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Buone notizie dall’Europa per la lotta contro l’inquinamento da plastica: l’ENVI, la Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo, ha approvato a maggioranza la proposta di Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio.

Nonostante le forti obiezioni espresse più volte dal governo italiano, che ha provato fino alla fine a bloccarlo, il nuovo regolamento sugli imballaggi prosegue il suo iter verso la seconda sessione plenaria del Parlamento, prevista per novembre.

Le misure approvate toccano vari punti, che vanno però nella stessa direzione: ridurre la quantità e limitare l’uso di imballaggi in plastica non necessari, promuovendo il riciclo e il riuso, e armonizzare le normative dei vari stati europei per andare nella direzione di una vera e propria economia circolare.

La posizione della Commissione prevede ad esempio di vietare la vendita di buste di plastica ultraleggere (sotto i 15 micron) e l’introduzione di obiettivi specifici e più ambiziosi rispetto a quelli già proposti per la riduzione dei rifiuti da imballaggio, del 10% entro il 2030, del 15% entro il 2035 e del 20% entro il 2040. I paesi dell’UE dovrebbero garantire che il 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) venga raccolto separatamente entro il 2029. Entro la fine del 2025, inoltre, la Commissione dovrebbe valutare la possibilità di proporre obiettivi e criteri di sostenibilità per la plastica di origine biologica.

Inoltre, nel documento approvato dall’ENVI non manca il contrastato tema degli imballaggi riutilizzabili per il settore di cibi e bevande, che resta ancora in via di definizione. Per garantire la sicurezza dei clienti, dovrebbero soddisfare criteri ben precisi, tra cui il numero minimo di volte in cui possono essere effettivamente riutilizzati. Inserito, però, l’obbligo per gli operatori del settore Horeca, di offrire la possibilità ai consumatori di utilizzare i propri contenitori multiuso.

Rafforzata la previsione di uno stop all’immissione sul mercato di un lungo elenco di imballaggi monouso, con l’introduzione di una deadline al 31 gennaio del 2027, tra cui compare anche il packaging usa e getta per frutta e verdura al di sotto di 1kg, a meno che non se ne dimostri l’utilità ai fini della conservazione e della protezione dal rischio di contaminazione microbiologica, e che i prodotti non siano soggetti ai disciplinari DOP e IGP.

Viene poi proposta la messa al bando, negli imballaggi a contatto con alimenti, delle sostanze chimiche persistenti aggiunte intenzionalmente, quali PFAS e bisfenolo A (BPA), utilizzate soprattutto negli imballaggi alimentari in carta e cartone per impermeabilizzazione.

“La commissione per l’ambiente ha lanciato un messaggio forte a favore di una revisione completa del mercato europeo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. – ha affermato Fréderique Ries, membro ENVI – “Non può esistere una politica efficace di riciclaggio o riutilizzo senza imballaggi sicuri, motivo per cui il divieto di sostanze chimiche dannose aggiunte intenzionalmente rappresenta una grande vittoria per la salute dei consumatori europei. Abbiamo inoltre garantito che le ambizioni ambientali incontrassero la realtà industriale, con una relazione incentrata sull’innovazione e prevedendo una deroga per le imprese con meno di dieci dipendenti”.

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