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Dopo essere stati soprannominati “econazisti” pensavamo davvero di averle sentite tutte. E invece non smettiamo mai di sorprenderci di fronte agli attacchi che riceviamo!

A pochi giorni dal lancio della campagna #BastaVaschette, realizzata in collaborazione con ZeroWaste Italy, per sensibilizzare i cittadini sull’(ab)uso di imballaggi in plastica monouso per frutta e verdura, abbiamo ricevuto una lettera di diffida. La Federazione Gomma Plastica – Unionplast ci ha accusati di diffondere informazioni “destituite di ogni fondamento e gravemente lesive della reputazione di un intero settore produttivo”.

La nostra colpa? Aver affermato che i contenitori in plastica monouso soffocano il mare e l’ambiente e che possono inoltre contaminare gli alimenti contenuti al loro interno, rilasciando sostanze dannose per la salute dell’uomo.

Queste dichiarazioni ritenute “ingannevoli e prive di fondamenti scientifici” contenute nelle comunicazioni che diffondiamo sono, in realtà, tratte da accreditati studi internazionali. Noi ci limitiamo a osservare e a denunciare, condividendo opinioni scientifiche di pubblico dominio, già pubblicate su autorevoli riviste di settore.

Il dato allarmante è che gli imballaggi in plastica monouso contribuiscono ad aggravare notevolmente l’inquinamento ambientale, se si considera che ogni cittadino europeo genera quasi 180 kg di rifiuti da imballaggio all’anno, più o meno mezzo chilo al giorno.

Marevivo, che da quasi quarant’anni si batte per la tutela dell’ambiente e del mare, con questa campagna chiede una legge che vieti utilizzo di confezioni in plastica monouso per l’ortofrutta, settore in cui ogni anno in Italia vengono utilizzate oltre 1,2 miliardi di vaschette in plastica. Scegliere di comprare solo prodotti sfusi ridurrebbe dell’80% l’utilizzo della plastica per questa categoria merceologica.

Vorremmo poter dire che non sono reali i risultati di ricercatori e ricercatrici di tutto il mondo che hanno trovato la plastica nei tessuti della placenta delle donne incinte, nel sangue e nelle urine. Invece ci troviamo a combattere quotidianamente con immagini drammatiche di fiumi e mari ricoperti di plastiche e studi sulle microplastiche presenti ovunque.

Una cosa è certa e vogliamo rassicurare chi ci accusa: noi siamo innocui, la plastica un po’ meno.