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Si è concluso con successo l’intervento di ripristino del fondale che ha permesso di liberare le gorgonie intrappolate

Si è svolta sabato all’Argentario, a Porto Santo Stefano, un’altra importante operazione di recupero di una rete fantasma di circa 50 metri che aveva invaso e intrappolato le gorgonie dell’area. L’operazione è stata effettuata dai subacquei tecnici volontari di Marevivo e dall’Associazione Subacquei Senesi, i primi a trovare la rete durante un’immersione ricreativa, con il prezioso supporto del diving Waterproof Diving Service di Talamone. L’intervento è stato reso possibile grazie al Fondo Emergenza Mare di Marevivo, cui hanno aderito molte aziende che hanno deciso di supportare e sostenere le operazioni in mare delle Fondazione.

La rete si trovava a una profondità di circa 25-30 metri e si estendeva sulla parete dell’Argentarola, uno scoglio caratteristico della zona, a ridosso della penisola dell’Argentario, area ricca di pesci e gorgonie (Paramunicee clavate). Le gorgonie erano avvolte dalla rete che rischiava di distruggere e staccare le colonie di polipi dal fondale e di pescare inutilmente pesci e crostacei.

“Le reti fantasma costituiscono una grave forma di inquinamento dei nostri fondali – spiega Massimiliano Falleri, Responsabile Divisione Sub Marevivo. – Ultimamente riceviamo sempre più segnalazioni della loro presenza da parte della comunità subacquea che trova questi attrezzi abbandonati, pericolosi non solo per le forme di vita marine, ma anche per gli stessi sub. Le reti e gli strumenti da pesca dispersi in mare arrecano, infatti, danni incredibili ai fondali marini che distruggono e soffocano. Moltissimi pesci vi restano intrappolati diventando a loro volta esche per altre prede e innescando un circolo vizioso della morte”.

I subacquei sono stati impegnati in delicate operazioni di distacco e districamento della rete dalle gorgonie e dal fondale, la stessa è stata poi sollevata attraverso palloni di sollevamento e portata in superficie. Le attività si sono svolte sotto la supervisione della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano, presente con una motovedetta sul luogo in cui sono svolte le operazioni.

“La tutela dell’ambiente marino è parte integrante della nostra missione istituzionale e operazioni come questa rappresentano un segnale concreto dell’impegno quotidiano della Guardia Costiera a favore della salvaguardia del nostro ecosistema – dichiara Francesco Luigi Balsamo, Comandante T.V. (CP). – Il recupero delle cosiddette “reti fantasma” è essenziale non solo per proteggere la biodiversità, ma anche per garantire una navigazione sicura. Desidero ringraziare tutti i soggetti coinvolti per la professionalità dimostrata e, in particolare, gli operatori della Fondazione Marevivo che da anni opera per la tutela del mare”.

“Qualche settimana fa durante un’immersione con gli allievi dell’Asd Subacquei Senesi, mi sono imbattuto in una rete abbandonata e al rientro ho prontamente contattato Massimiliano Falleri, Responsabile della sezione subacquea di Marevivo, da sempre in prima linea nel recupero delle reti fantasma – ricorda Francesco Basili, Presidente Associazione Subacquei Senesi. – Da questa segnalazione, importante perché le attrezzature da pesca abbandonate sono una componente rilevante dei rifiuti marini, è nata l’operazione che si è conclusa sabato. Da presidente dell’Associazione Subacquei Senesi vedere il mio club impegnato in attività di salvaguardia del nostro mare mi rende fiero, a maggior ragione quest’anno che i SubSiena compiono sessant’anni di attività”.

In casi come questi, la cooperazione è fondamentale: l’aiuto tempestivo dei diving locali particolarmente sensibili all’ambiente, l’impiego di subacquei tecnici altamente specializzati e il supporto della Guardia Costiera, hanno consentito il recupero della rete abbandonata senza danneggiare le bellissime gorgonie delle pareti dello scoglio dell’Argentarola. Per questo, Marevivo rinnova i suoi ringraziamenti alla Guardia Costiera di Porto Santo Stefano e Talamone, al diving Waterproof Diving Service e all’Associazione Subacquei Senesi.

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