In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani una squadra di 10 subacquei, con l’ausilio di 20 palloni di sollevamento, ha recuperato una rete fantasma e un verricello salpa reti che minacciavano da tempo i fondali nella zona di Punta Pizzaco, all’interno dell’AMP “Regno di Nettuno”, nell’isola di Procida.
Marevivo rinnova così il suo impegno trentennale nell’attività di recupero di rifiuti antropici e strumenti da pesca abbandonati in mare, con un’operazione in uno dei fondali più suggestivi delle acque che circondano l’Arcipelago Flegreo. Nell’isola di Procida, a Punta Pizzaco, all’interno dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, è stata recuperata una rete da paranza con maglie grandi. Abbandonata da tempo, continuava la sua spietata funzione di strumento di morte catturando creature marine e minacciando una delle più belle pareti del Mediterraneo, che scende a picco oltre i 70 metri di profondità. Uno strapiombo nel blu ricco di gorgonie di varie specie, paramuricee, spugne multicolori e dove, attorno ai 40 metri di profondità, proliferano colonie di corallo rosso. Nella stessa zona sono stati recuperati anche una bicicletta e un verricello salpareti, anch’essi abbandonati sul fondale.
Il problema della pesca a strascico e da traino pelagico ha proporzioni allarmanti in Europa e non risparmia neppure le Aree Marine Protette. Secondo un recente report di Bloom Association, nel 2023 l’Unione Europea ha registrato quasi 6,2 milioni di ore di pesca a strascico o da traino pelagico nelle sue acque, di cui il 27% proprio all’interno delle AMP, evidenziando una vera emergenza generalizzata, come dimostrano i materiali da pesca rinvenuti nell’AMP “Regno di Nettuno”.
L’attività della Divisione sub di Marevivo viene portata avanti in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e le istituzioni locali. Solo negli ultimi anni sono stati recuperati oltre 12.000 metri di reti abbandonate sui fondali.
Sabato 8 giugno, in collaborazione con Linificio e Canapificio Nazionale SB certificata B Corp®, parte del Gruppo Marzotto, e sotto la supervisione della Capitaneria di Porto e del Comune di Procida, coordinati dal Comandante Fabiola Ratano, si è svolta l’operazione di recupero in collaborazione con l’AMP “Regno di Nettuno”, i Subacquei dei Carabinieri di Napoli, ANS Diving Ischia, lo Stabiae Diving, la società Acqua VET e la società Caplem che ha partecipato fornendo il pontone con cui sono stati recuperati le numerose reti abbandonate, una bicicletta e un verricello salpa reti.
Nel corso dell’operazione, avvenuta alla presenza dell’AD di Linificio, Pierluigi Fusco Girard, e che ha visto il coinvolgimento di 10 subacquei della squadra di Marevivo, in collaborazione con i subacquei dell’Arma, sono stati rimossi centinaia di metri di reti fantasma, per un totale di oltre 1000 kg tra reti e altri rifiuti antropici abbandonati, anche grazie all’utilizzo di 20 palloni di sollevamento e un pontone per il recupero.
L’attrezzatura da pesca persa o abbandonata sui fondali è un problema gravissimo. Secondo il Consiglio Generale della Pesca nel Mediterraneo (FAO), il 70% dei rifiuti che entrano nell’ecosistema marino affondano, mentre la plastica rappresenta il 92% dei rifiuti ritrovati sui fondali e i materiali che derivano dalla pesca costituiscono oltre il 27%.
“Marevivo ha lanciato più volte appelli ai pescatori affinché denuncino anonimamente la perdita delle reti in modo da consentire un recupero tempestivo ed evitare che arrechino un enorme danno alla salute del mare – dice Massimiliano Falleri, Responsabile Divisione Sub Marevivo – Oltre a continuare a pescare tendono a sminuzzarsi in milioni di microplastiche che poi rimangono nel mare per sempre, entrando nella nostra catena alimentare”.