Nell’ambito della campagna trentennale di recupero di rifiuti antropici e strumenti da pesca abbandonati in mare, che Marevivo porta avanti in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e che ha registrato, solo negli ultimi anni, il recupero di oltre 10.000 metri di reti abbandonate sui fondali, si è svolta domenica scorsa, in collaborazione con Linificio e Canapificio Nazionale Società benefit, parte del Gruppo Marzotto, e sotto la supervisione della Capitaneria di Porto di Porto Santo Stefano, coordinati dal Comandante T.V. CP Luigi Buta, una immersione in zona di Punta Bove, lungo il promontorio dell’Argentario, finalizzata al recupero di lenze ed esche artificiali da pesca denominate “minnows”, che avvolgono i rami di gorgonia che crescono ancorate sulle pareti del promontorio e minacciano la vita nei fondali.
Rilevante l’operazione, realizzata dalla Divisione Sub Marevivo, con il Patrocinio del Comune di Monte Argentario e il supporto dell’azienda SEI Toscana che si è occupata dello smaltimento dei materiali recuperati, dal momento che questi strumenti di pesca, una volta abbandonati, continuano a pescare, catturando prede, rovinano il fondale con le loro azioni meccaniche, strappando forme di vita bentoniche e soprattutto, essendo realizzate in materiale plastico, rilasciano particelle di microplastiche dannose per la salute dell’ambiente e dell’uomo.
Nel corso dell’operazione, avvenuta alla presenza dell’AD Pierluigi Fusco Girard sono state rimosse centinaia di metri di lenze da pesca raccolte in tre grandi ceste, per un totale di circa 10kg. Tra le lenze in nylon, numerosissime le esche in plastica e gli ami che mettono a rischio l’ecosistema marino.
Marevivo porta avanti, da quasi quarant’anni, battaglie contro l’uso della plastica monouso, favorendo azioni concrete a favore di una progettazione che tenga conto della breve vita di alcuni prodotti come il packaging e della conseguente necessità di utilizzare, per la relativa produzione, fonti naturali e completamente biodegradabili.
“Siamo felici della collaborazione con Linificio e Canapificio Nazionale, azienda specializzata nella realizzazione di filati naturali e con una forte etica ambientale, che grazie anche ai suggerimenti e alle sollecitazioni di Marevivo è attiva nella sostituzione della plastica con materiali sostenibili, produce filati e reti in lino che offrono soluzioni straordinarie per il settore del packaging sostenibile per alimenti. L’operazione effettuata è una conferma di quanto sia importante la collaborazione di Marevivo con la comunità subacquea, le cui tempestive segnalazioni sono fondamentali per la gestione delle criticità legate all’inquinamento nei fondali e alla vita dei loro abitanti. La presenza di oltre 30 sub coinvolti nell’operazione testimonia la grande sensibilità dei subacquei nel proteggere il mare” dichiara Massimiliano Falleri, Responsabile Divisione Sub Marevivo.
“Non appena abbiamo saputo di questa iniziativa promossa da Marevivo, realtà con la quale c’è grande sintonia e sinergia, non abbiamo esitato nemmeno un momento! Abbiamo scelto di partecipare perché si sposa perfettamente con la filosofia e il credo della nostra azienda da poco anche certificata B Corp. Contribuire realmente ed attivamente ad una riduzione degli impatti ambientali per noi significa immettere sul mercato prodotti che si basano su modelli di economia circolare e le reti per il packaging alimentare in lino, che si dissolvono in ambiente marino senza generare microplastiche, ne sono solo un esempio. Vogliamo anche contribuire attivamente alla rimozione di quelle reti plastiche e materiale da pesca che, come evidenziato da numerosi report scientifici pubblicati negli ultimi anni, può arrivare anche fino al 80% dei residui solidi inquinanti presenti nei mari” dichiara l’AD Pierluigi Fusco Girard.