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Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che adotta la Strategia nazionale Biodiversità al 2030.

L’adozione della Strategia nazionale Biodiversità al 2030 è un passo molto importante per il dispiegamento delle azioni di tutela e sviluppo della biodiversità del nostro Paese. – commenta il Ministro – L’Italia è un prezioso scrigno di ricchezza naturale, un patrimonio che ci è stato donato e che è nostro dovere proteggere e rilanciare. […] Con un numero di specie animali e vegetali e una gamma di habitat tra i più alti d’Europa, l’Italia può essere considerata a pieno titolo un hub della biodiversità. Con questo provvedimento intendiamo assicurare il più alto livello di tutela, visto che si tratta di un importante asset e valore di crescita del nostro Paese. […] Le esigenze di tutela ecologica devono però essere armoniche con le esigenze e la vita delle comunità, nell’ottica di una sostenibilità che sia certamente ambientale, ma inevitabilmente anche sociale ed economica. L’ampia partecipazione agli organismi previsti dalla strategia sottolinea come la tutela della biodiversità debba essere coniugata con le attività del Paese e puntare anche al mondo dei giovani, i più sensibili alle istanze della Natura di cui saranno i futuri custodi“.

L’elaborazione di una Strategia Nazionale per la Biodiversità (SNB) si colloca nell’ambito degli impegni assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD, Rio de Janeiro 1992) avvenuta con la legge n. 124 del 14 febbraio 1994. L’Art. 6 della CBD stabilisce infatti che ciascuna Parte contraente, a seconda delle proprie particolari condizioni e necessità, dovrà elaborare strategie, piani e programmi nazionali volti a garantire la conservazione e l’utilizzazione durevole della diversità biologica e dovrà integrare per quanto possibile e opportuno la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità nei pertinenti piani, programmi e politiche settoriali.

La Strategia verrà sottoposta nel 2026 a una verifica approfondita e condivisa sulla validità della sua impostazione e su eventuali esigenze di adeguamento. Il MASE ha inoltre istituito un Comitato di gestione, che dovrà sottoporre al vaglio della Conferenza Stato-Regioni (sede di decisione politica per l’attuazione e l’aggiornamento della Strategia stessa) iniziative, atti, provvedimenti e documenti tecnico-scientifici. Il Comitato è composto dai Delegati dei Ministeri, a vario titolo interessati dall’attuazione della strategia, e presieduto da un rappresentante del Ministero dell’Ambiente.

Infine, per consentire il confronto con i portatori di interesse, è stato istituito un Tavolo di Consultazione con le associazioni ambientaliste, mentre il supporto tecnico-scientifico è assicurato dall’Istituto Superiore per la protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), con il coinvolgimento di altri Enti di Ricerca, Società Scientifiche e Università. La partecipazione al Comitato è a titolo gratuito, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Questa è sicuramente una buona notizia, ma ricordiamo che l’Italia non ha raggiunto gli obiettivi già fissati per il periodo 2011-2020, dichiarato dall’ONU “Decennio delle Nazioni Unite per la Biodiversità“. Ci auguriamo, quindi, che questa volta, la strategia agisca concretamente per tutelare la vita sul Pianeta.

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