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Il Tar del Lazio ha reintrodotto il divieto di nuotare con i delfini nei delfinari. Questa pratica è dannosa per i delfini, già prigionieri e costretti ad esibirsi davanti a centinaia di persone.

Niente più spettacoli con il pubblico nelle vasche, dunque, e il permesso di entrare in acqua con i delfini è consentito soltanto agli addestratori professionisti. Una vittoria alla quale Marevivo plaude sottolineando l’impegno di LAV che si è battuta affinché venisse introdotto il divieto dopo che nel 2017 l’allora Ministro dell’Ambiente Galletti aveva rimosso il divieto preesistente, generando un’ondata di proteste nel mondo ambientalista e animalista.

Marevivo ha avviato con la LAV la campagna “SOS Delfini” prima e successivamente il progetto “Verso un rifugio per i delfini”, impegnandosi a diffondere la cultura della libertà contro quella del business dei delfinari.

«Andare a vedere i delfini nei delfinari non ha alcuna funzione educativa», spiega la project manager di Marevivo Laura Gentile. «In cattività questi meravigliosi e intelligentissimi animali non possono esprimere la loro vera essenza perché nessuna vasca, neppure la più grande, potrà mai riprodurre l’ambiente naturale in cui vivono nuotando liberi per chilometri e mantenendo strettissimi legami sociali. La reintroduzione del divieto di nuotare con i delfini è un passo importantissimo, utile anche a mantenere sempre alta l’attenzione su queste strutture da parte di chi deve vigilare».

E continua: «Noi di Marevivo invitiamo tutti coloro che vogliono davvero conoscere i delfini e provare un’emozione davvero unica ad andare a vedere questi animali in natura e non nei delfinari. È molto più semplice di quanto si possa pensare, soprattutto in un Paese come il nostro con ottomila chilometri di costa, trentuno aree marine protette, alcune delle quali caratterizzate dalla presenza di cetacei ed altre dove vivono gruppi stanziali di delfini».

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La biodiversità è la diversità della vita a tutti i suoi livelli di organizzazione: una varietà incredibile di organismi, piante, animali ed ecosistemi tutti collegati l’uno all’altro, tutti necessari. Ma quali sono le cause che determinano la perdita di biodiversità Inquinamento, specie aliene, pesca eccessiva, perdita e frammentazione degli habitat, cambiamenti climatici sono tra le cause principali, in quanto possono alterare in modo irreversibile gli equilibri del nostro ecosistema.
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