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I risultati della prima edizione del progetto di Marevivo saranno presentati online alla presenza di oltre 750 studenti e del Comune di Procida

Nella giornata di mercoledì 3 marzo a partire dalle ore 10.30 saranno presentati i risultati della prima edizione di “Blue Activities”, il progetto di Marevivo patrocinato dal Comune di Procida e realizzato con il supporto non condizionato di The Coca-Cola Foundation che ha coinvolto –  dall’anno scolastico 2019-2020 fino ai primi mesi del 2021 – oltre 750 studenti delle scuole procidane “A. Capraro” e “F. Caracciolo- G. da Procida”.

Blue Activities è un progetto che coniuga attività di educazione all’ambiente e alla sostenibilità con azioni di citizen Science, quell’approccio innovativo alla ricerca scientifica che riconosce e valorizza la partecipazione di tutti i cittadini ad attività condotte secondo gli standard messi a punto dalla comunità scientifica.

Gli studenti infatti, guidati dagli operatori di Marevivo, hanno intrapreso un percorso di conoscenza e scoperta dell’ecosistema marino attraverso sessioni in aula e outdoor che li hanno visti impegnati nello studio degli arenili intorno all’isola e nella raccolta e catalogazione del materiale spiaggiato rinvenuto lungo il litorale. Alcuni degli studenti coinvolti hanno inoltre avviato il processo per l’adozione e il monitoraggio della spiaggia della Lingua.

Nonostante le criticità dovute alla pandemia e grazie al contributo della Capitaneria di Porto di Procida e dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, gli studenti hanno infine realizzato il volume “La posidonia di Procida: una risorsa da salvare” che raccoglie le testimonianze dei partecipanti e i risultati del lavoro di analisi sulla presenza di microplastiche trovate nelle Egagropili raccolte sulla spiaggia.

L’evento sarà trasmesso in modalità a distanza e vedrà la partecipazione degli istituti scolastici coinvolti e del comune di Procida. In quell’occasione sarà inoltre presentato il lavoro finale e la nuova edizione del progetto Blue Activities prevista per l’anno scolastico 2020-2021, che vedrà confermate alcune delle attività già intraprese e la realizzazione di nuove, con un focus sui temi del riciclo e dell’economia circolare.

La Natura deve essere protagonista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Apprendiamo con soddisfazione la notizia che il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi abbia inserito nelle consultazioni con le parti sociali previste per oggi i rappresentanti delle associazioni ambientaliste. Si tratta di un segnale importante, che ci fa sperare che il nuovo esecutivo abbraccerà la strada della sostenibilità così come indicato dal Recovery Fund.

Vorremmo contribuire all’analisi dei temi in discussione, inviando al Presidente Draghi il documento redatto e firmato da 14 associazioni del mondo ambientalista e della ricerca scientifica – già presentato al precedente Governo – che si sono unite per chiedere di prendere in forte considerazione la difesa della biodiversità e del mare, finora assenti nell’attuale bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

E’ importante rivedere l’attuale bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in un’ottica che ponga al centro la Natura, in termini di biodiversità ed ecosistemi, così come indicato dall’Unione Europea nel New Green Deal con il Next Generation EU.

Al contrario, denunciano i firmatari, nell’attuale versione del PNRR questa centralità è assente, mentre persiste quella logica “estrattiva” che ha guidato il nostro rapporto con la natura, considerata una mera “risorsa” da gestire a nostro vantaggio, e che ha portato ad un progressivo deterioramento del capitale naturale.

I capisaldi identificati dalla Commissione per la ripresa e la resilienza sono quattro, e uno riguarda la transizione verde e digitale, basata su sei pilastri: 1 – mitigazione del cambiamento climatico, 2 – adattamento al cambiamento climatico, 3 – protezione e uso sostenibile delle risorse acquatiche e marine, 4 – transizione all’economia circolare, 5 – prevenzione e controllo dell’inquinamento, 6 – protezione e restauro della biodiversità e degli ecosistemi.

L’ultima bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) non considera la Natura (in termini di biodiversità ed ecosistemi): mancano la Protezione e l’uso sostenibile delle risorse acquatiche e marine, e le misure dirette di protezione e restauro della biodiversità e degli ecosistemi.

Nel piano si cita più volte la visione di Salute Unica (One Health). Ricordiamoci tuttavia che essa vede la salute della natura come precondizione alla salute umana. La salute non si cura solo con medicina e farmacologia.

Il mondo ambientalista e quello della ricerca, quindi, richiamano il Governo alla piena adesione della visione del New Green Deal e del Next Generation EU, trattando direttamente la biodiversità e gli ecosistemi come valore primario da proteggere, conservare e gestire.

“È necessario che nel Piano siano aggiunte linee progettuali dirette e operative per la protezione e il restauro della biodiversità e degli ecosistemi” scrivono i firmatari. “La Commissione Europea considera biodiversità ed ecosistemi come trasversali a tutte le azioni proposte. Attualmente, nel PNRR, non lo sono. Lo devono diventare”.

Ci auguriamo che il nostro appello sia ascoltato e inserito nel programma di governo del nostro Paese.