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 Fondali cristallini, spiagge di sabbia finissima delimitate da dune, spiagge di ciottoli, bellissime scogliere e affascinanti strapiombi sul mare con intervallate grotte e insenature: così è Sant’Antioco, la quarta isola più grande del Mediterraneo dopo Sicilia, Sardegna ed Elba. 

L’isola, situata all’estremo sud ovest della Sardegna e ad essa legata da un ponte e un istmo artificiale, è in gran parte di origine vulcanica, ma si tratta di vulcanesimo antico e ormai inattivo da almeno 15-20 milioni di anni. 

 La formazione vegetale principale è la tipica macchia mediterranea bassa costituita da cisto, lentisco, corbezzolo e ginepro. Presenti sull’isola anche la palma nana, unica specie spontanea europea, e il dattero di Creta. Gli stagni e le lagune racchiuse tra l’isola e la Sardegna rappresentano una zona umida di estremo interesse faunistico che ospita il fenicottero rosa, cormorani, garzette, gabbiani ed altre specie di uccelli acquatici.

 Nell’isola di Sant’Antioco il progetto si è svolto nell’anno scolastico 2011-2012 ed ha coinvolto alunni e docenti della primaria e della secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Sant’Antioco – Calasetta. Il percorso didattico ha visto la collaborazione del servizio nautico del Corpo Forestale dello Stato, della Cooperativa Archeotur, del Diving Coral Reef, della Cooperativa Naturanet, di Sardinia Sailing e dei pescatori di Sant’Antioco e Calasetta. Il Comune ha patrocinato il progetto.