STOP FINNING
Ogni anno in tutto il mondo vengono uccisi 100 milioni di squali, principalmente per il commercio delle loro pinne. L'Unione Europea esporta circa 3.500 tonnellate di pinne di squalo. Aiutaci a chiedere alla UE leggi più ferree sul commercio di squali.
Fino al 2013, in Europa era comune e legale lo shark finning o “spinnamento”, una pratica che comporta il taglio delle pinne mentre l’animale è ancora in vita. Lo squalo veniva quindi spesso ributtato in acqua, andando incontro ad una morte terribile per soffocamento e dissanguamento. Una pratica atroce, che implica una sofferenza inutile e ingiustificata nei confronti dell’animale.
Per anni abbiamo fatto pressioni insieme a Shark Alliance, per un rafforzamento della legislazione sul prelievo delle pinne di squalo a bordo dei pescherecci europei, ottenendo dal 2013 che entrasse in vigore il regolamento “Fins Naturally Attached”, che prevede che le pinne dello squalo debbano rimanere naturalmente attaccate alla carcassa quando la nave viene scaricata nel porto, e solo successivamente potranno essere separate dall’animale ed esportate all’estero.
Il regolamento vieta dunque senza eccezioni lo stoccaggio, il trasbordo e lo sbarco di tutte le pinne di squalo nelle acque dell’UE e su tutte le navi dell’UE.
TUTTO RISOLTO? NIENTE AFFATTO.
Sebbene l’asportazione delle pinne a bordo di navi dell’UE e nelle acque dell’UE sia vietata e gli squali debbano essere sbarcati con le pinne naturalmente attaccate al corpo, l’UE è uno dei maggiori esportatori di pinne e un importante centro di transito per il commercio mondiale di pinne.
L’UE è uno dei principali attori dello sfruttamento degli squali e poiché le ispezioni in mare sono rare le pinne sono tuttora illegalmente conservate, trasbordate o sbarcate nell’UE. In Italia ogni anno si consumano 10.000 tonnellate di carne di squalo e siamo il terzo paese importatore al mondo.
ATTIVATI!
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SALVIAMO GLI SQUALI DALLO SPINNAMENTO
ADERIAMO ALL'INIZIATIVA DEI CITTADINI EUROPEI
Intendiamo porre fine al commercio di pinne nell'UE, compresi l'importazione, l'esportazione e il transito di pinne diverse da quelle naturalmente attaccate al corpo dell'animale.
Poiché lo spinnamento impedisce l'adozione di misure efficaci per la conservazione degli squali, chiediamo di estendere il REGOLAMENTO (UE) n. 605/2013 anche al commercio di pinne e chiediamo pertanto alla Commissione di elaborare un nuovo regolamento che estenda la disposizione delle 'pinne naturalmente attaccate al corpo' a ogni forma di commercio di squali e razze nell'UE.
PROTESTE
Marevivo si batte da anni contro la pratica del finning e per la tutela degli squali. Insieme a CTS, Fondazione Cetacea, GRIS, MedSharks e Slow Food ed altre 50 associazioni europee ed internazionali abbiamo lavorato per l’approvazione di un Piano Europeo per la conservazione degli squali e per un rafforzamento della legislazione sul prelievo delle pinne di squalo a bordo dei pescherecci europei.
UN'ALLEANZA PER GLI SQUALI
Marevivo è parte di Shark Alliance, una coalizione di ONG dedicata alla conservazione degli squali su basi scientifiche. In occasione della Settimana Europea dello Squalo abbiamo organizzato decine di eventi in tutta Europa per chiedere ai Ministri della Pesca e dell’Ambiente un concreto impegno a salvaguardia di questi esemplari marini, divenuti prede e non più predatori.
IL NOSTRO PIANO D'AZIONE
Quattro misure concrete per la conservazione degli squali:
- La definizione e adozione di piani di ripopolamento per le specie di squali e razze a rischio di estinzione.
- Un rafforzamento del Regolamento sul Finning che elimini la deroga che consente la rimozione di pinne di squalo a bordo dei pescherecci europei.
- La definizione di limiti di cattura.
- L’istituzione di riserve marine per la riproduzione degli squali all’interno della rete Natura 2000.
Nel corso degli ultimi 200 anni la presenza di questi meravigliosi predatori marini è diminuita di oltre il 97% a causa di un prolungato ed intenso sfruttamento delle popolazioni, implicabile soprattutto alle attività di pesca. Proteggere questi animali è fondamentale: sono al vertice della catena alimentare e regolatori dell’intero equilibrio dell’ecosistema marino.
LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE
A livello internazionale, nazionale e locale sono in corso numerose iniziative, vincolanti e non vincolanti, se ne citano alcune: il Codice di Condotta della FAO per una pesca responsabile; la CITES (Commission on International Trade in Endangered Speciese of Wild Fauna and Flora); l’IPOA Shark (International Plan of Action for Sharks) e l’EUOPA Shark, il piano d’azione della Commissione Europea, che incoraggiano gli Stati membri a sviluppare iniziative di protezione nazionali.
Nel 2018 il GFCM (General Fisheries Council for the Mediterranean) ha stilato un regolamento secondo cui le specie che ancora possono essere cacciate devono essere portate a riva integri con le pinne attaccate al corpo.
La protezione di squali e razze, come quella di ogni organismo vivente, non può prescindere dalla protezione degli habitat in cui questi organismi vivono.
Da ricordare, infine, la Convenzione sulle specie migratorie, la Convenzione sulla Diversità Biologica; la Convenzione di Barcellona; la Convenzione di Berna sugli Habitat dove sono inserite molte specie di squali e razze mediterranee tra cui la mobula (Mobula mobular).