
Sei un subacqueo? Partecipa al Contest per proteggere la Cladocora!
Il progetto per proteggere e far conoscere un corallo esclusivo del Mediterraneo, la Cladocora caespitosa, specie chiave e costruttrice di scogliere, creando un modello replicabile di monitoraggio e conservazione.
PERCHÈ È NATO IL PROGETTO
Cladocora–MedCoral è un progetto pilota per il ripristino di aree degradate di Cladocora caespitosa nel mare dell’Isola di Ustica dove sono presenti colonie con un diverso grado di conservazione. Comunemente nota come madrepora a cuscino o pillow coral in inglese, la Cladocora caespitosa è una specie chiave costruttrice di ecosistemi, endemica del Mediterraneo, in grado di formare vere e proprie scogliere sommerse che sostengono la vita di innumerevoli specie animali e vegetali e contrastano l’erosione delle coste.
LE MINACCE
Nel Mediterraneo la specie è sottoposta a una serie di minacce che ne compromettono lo stato di salute. Le principali sono: l’innalzamento della temperatura del mare che può causare la perdita delle micro-alghe con cui vive in simbiosi, con conseguente sbiancamento del corallo che riduce la capacità di nutrirsi e difendersi, rende la colonia più vulnerabile e aumenta il rischio di necrosi; l’ancoraggio selvaggio delle imbarcazioni turistiche che può frantumare intere colonie; i dragaggi, le opere di ripascimento dei litorali, la pesca a strascico, la presenza di specie invasive di alghe.
Questo progetto protegge non solo la Cladocora caespitosa, ma l’intero ecosistema che contribuisce a costruire, e può essere riproposto in altre aree del Mediterraneo.
Qualche info sulla Cladocora caespitosa
Cladocora caespitosa, comunemente nota come “madrepora a cuscino”, è un corallo endemico del Mar Mediterraneo (non si trova in altri luoghi del mondo) che svolge un ruolo fondamentale nella costruzione degli ecosistemi marini.
DOVE SI SVOLGE IL PROGETTO
Il mare di Ustica ospita un tesoro unico: la prima Area Marina Protetta d’Italia (AMP), istituita nel 1986. Questo angolo di mare straordinario, esteso per oltre 15.000 ettari, è un rifugio prezioso per la biodiversità marina.
L’AMP è divisa in tre aree, ciascuna con regole specifiche per proteggere l’ecosistema e favorire un equilibrio tra uomo e natura.
- Zona A: Riserva Integrale – La protezione è massima. Nessuna attività umana è consentita, tranne il nuoto in alcune aree delimitate. Questa zona è una nursery naturale, dove le specie marine possono riprodursi e rinforzare le popolazioni.
- Zona B: Riserva Generale – È una “zona cuscinetto” attorno alla Riserva Integrale. Sono permesse alcune attività controllate, come la pesca sportiva con lenze per i residenti con autorizzazione e la fotografia subacquea, ma sempre nel rispetto dell’ambiente.
- Zona C: Riserva Parziale – Qui è possibile praticare più attività, come la pesca sportiva e professionale (anche ai non residenti), seguendo le regole per garantire che l’ecosistema rimanga sano e produttivo.
Le regole dell’AMP non sono un limite, ma uno strumento per bilanciare la protezione con l’uso responsabile delle risorse. Questo approccio aiuta a proteggere gli ecosistemi più fragili, garantendo al tempo stesso l’opportunità di fruizione da parte di residenti e turisti.


Le fasi del progetto
Censimento e Ricerca
Tra i siti dove è presente la Cladocora, sono stati scelti due coral hotspot: uno per l’intervento e uno per il controllo. Il primo, situato in un’area ad alta pressione antropica, è oggetto di un intervento di restauro messo a punto dall’Università Politecnica delle Marche (DISVA). Il secondo si trova vicino alla zona di Riserva Integrale, in un’area a bassa frequentazione umana e fondali quasi intatti, e sarà osservato periodicamente per valutare eventuali cambiamenti del suo stato di salute. L’obiettivo della ricerca è valutare l’efficacia delle tecniche di nursery e restauro in aree dove il corallo ha subito danni.


Monitoraggio
Il monitoraggio delle colonie di Cladocora caespitosa avviene secondo un protocollo sviluppato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn. Questo metodo permette di raccogliere non solo dati fondamentali su crescita, stato di salute del corallo (sbiancamento e necrosi), qualità e temperatura dell’acqua, ma fornisce anche una base scientifica per la pianificazione di future azioni di conservazione. I dati raccolti arricchiscono il database dell’Area Marina Protetta di Ustica, supportando una gestione più efficace dell’ecosistema marino.
Restauro
Utilizzando la metodologia di restauro sviluppata dall’Università Politecnica delle Marche, e grazie a permessi speciali concessi dall’AMP di Ustica, sono state installate speciali strutture sottomarine sul sito degradato, applicando la tecnica della frammentazione. Parallelamente, alcune colonie sono monitorate in laboratorio per garantirne il recupero ottimale prima della loro reintroduzione nell’habitat naturale.


Informazione e sensibilizzazione
Le aree individuate per il progetto sono state dotate di boe speciali che segnalano la presenza di coralli e invitano turisti e residenti a prestare la massima attenzione. Il progetto prevede il posizionamento di altre boe e la realizzazione di due percorsi dedicati ai subacquei, con tabelle di segnalazione sommerse che offrono la possibilità di osservare colonie di Cladocora con diversi stati di conservazione. Sono, inoltre, stati realizzati pannelli informativi e materiali didattici rivolti a subacquei e centri diving, studenti e docenti, turisti, cittadini residenti, che illustrano l’importanza della Cladocora e spiegano le attività previste dal progetto.
Educazione Ambientale e Citizen Science
Nelle scuole di Ustica, tutti gli allievi parteciperanno ad un’attività didattica sulla Cladocora caespitosa e sulle colonie dell’isola di Ustica e riceveranno materiale informativo e didattico. Nei centri diving dell’isola sono stati affissi manifesti informativi per coinvolgere i subacquei in un’attività di Citizen Sience per la protezione della Cladocora. Tutto il materiale informativo sarà disponibile anche presso l’info-point dell’Area Marina Protetta.

Cosa puoi fare tu per proteggere i coralli?
Usa creme solari per il corpo eco-compatibili con un minimo impatto sulla vita marina
Raccogli i rifiuti che trovi in mare, un mare pulito è più sano per tutti
Se noti qualcosa di particolare, segnalalo all’Area Marina Protetta
Lascia al mare ciò che gli appartiene, come le conchiglie e la sabbia
Sei un subacqueo e vuoi partecipare alla protezione della Cladocora?
Mantieni un buon assetto, controlla le tue pinneggiate, fai dei movimenti armonici e occhio a quanto sono lunghe le tue pinne. Ammira i coralli ma non toccarli, potresti danneggiarli.
Inoltre, puoi partecipare al contest fotografico!
Scatta una foto quando incontri un esemplare di Cladocora durante le tue immersioni. Se puoi documenta anche le altre specie.
Registrati alla piattaforma Observadores del Mar
Carica un avvistamento e ricorda di inserire informazioni importanti come il luogo, la profondità e la temperatura dell’acqua
Un team di esperti validerà la tua osservazione
Partecipa al Contest! Le foto più belle riceveranno un premio speciale per gli amanti del mare: saranno pubblicate sul sito Marevivo e su quello dell’Area Marina Protetta.
Il progetto "MedCoral Guardians" di Fondazione Marevivo è reso possibile grazie alla collaborazione con partner di eccellenza uniti per raggiungere un obiettivo comune: proteggere la biodiversità marina e restaurare la Cladocora caespitosa.


Il mare è vita, uniamoci per proteggerlo.
Scopri di più sulla Cladocora
Carta di identità della Cladocora
Phylum: Cnidaria
Classe: Anthozoa
Sottoclasse: Hexacorallia
Ordine: Scleractinia
Famiglia: Cladocoridae
Genere: Cladocora
Specie: Cladocora caespitosa
Descrizione
La Cladocora caespitosa è caratterizzata da polipi di colore giallo chiaro, dal diametro di circa 5 millimetri. Ogni polipo ha una forma cilindrica con una corona di tentacoli che utilizza principalmente per difendersi da predatori o per catturare occasionalmente piccole particelle di cibo dato che il nutrimento principale proviene dalle alghe zooxantelle con cui vive in simbiosi. Lo scheletro calcareo che compone la colonia di Cladocora caespitosa è costruito con carbonato di calcio e da origine formazioni a “cuscino”, da cui il nome. Queste colonie costruiscono habitat sottomarini tridimensionali, che offrono rifugio e nutrimento a numerose specie marine.
La simbiosi con le Zooxantelle
I polipi di Cladocora caespitosa vivono in simbiosi con le zooxantelle, alghe unicellulari che risiedono all’interno dei polipi e conferiscono loro la caratteristica colorazione brunastro chiaro. La simbiosi offre vantaggi reciproci: le alghe, protette all’interno della colonia, ricevono nutrienti essenziali per la fotosintesi come CO₂, fosfati e nitrati derivati dal metabolismo dei polipi. In cambio, aiutano la colonia eliminando metaboliti e contribuendo alla costruzione dello scheletro calcareo.
Questa stretta relazione è cruciale per la crescita e la resilienza del corallo, ma è estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici e all’aumento della temperatura dell’acqua. La variazione di questi fattori può innescare il fenomeno del bleaching (sbiancamento), che danneggia gravemente il corallo e lo espone più velocemente a fenomeni di necrosi (morte) mettendo a rischio l’equilibrio dell’ecosistema marino.
Riproduzione
Caratteristiche
La Cladocora caespitosa, è caratterizzata da polipi con multipli di 6 tentacoli, disposti anche in più giri. Fattori determinanti per la forma e le dimensioni delle colonie sono la profondità, la luminosità e l’idrodinamismo delle acque.
- Forme comuni: la tipica forma emisferica a cuscino si sviluppa in condizioni di buona illuminazione e forte idrodinamismo.
- Forme ramificate: le ramificazioni sono più marcate in ambienti protetti o profondi, con scarsa azione delle onde e bassa intensità luminosa.
- È una specie longeva, la durata di una generazione si aggira attorno ai 30 anni.
- Localmente può essere abbondante, si possono trovare clonie sparse o banchi più o meno estesi a formare delle scogliere sommerse.
- Può adattarsi a variazioni climatiche ampie, aspetto non secondario nel Mediterraneo, mare caratterizzato da un’ampia oscillazione annuale della temperatura delle acque superficiali.
- Contribuisce alla stabilità dei fondali e limita la forza erosiva di onde e mareggiate.
Habitat e distribuzione
La Cladocora caespitosa è una specie coloniale, cresce su fondali rocciosi o detritici a partire da pochi metri fino a 35/40 m di profondità, in ambienti esposti a forti correnti e in zone riparate. esemplari fossili rinvenuti in rocce di origine marina testimoniano la sua presenza fin dal Pliocene (5,3-2,58 M di anni fa). È presente in modo discontinuo tutto il Mediterraneo e in alcune località dell’Atlantico (Marocco e Portogallo). Solo in poche località, però, si formano letti di Cladocora (cioè colonie subsferiche di 10-30 cm distinte l’una dall’altra) o banchi e scogliere sommerse, cioè grandi formazioni che raggiungono diversi decimetri in altezza e coprono diversi metri quadrati di superficie.
Ruolo nell’Ecosistema
La Cladocora caespitosa è un vero e proprio ingegnere ecosistemico per il suo ruolo cruciale nella creazione e nel mantenimento di habitat marini complessi. Grazie alla sua capacità di costruire barriere coralline, fornisce rifugio, cibo e luoghi sicuri per la riproduzione a numerose specie animali e vegetali, contribuendo alla biodiversità e alla stabilità dell’ecosistema marino.
Le biocostruzioni che forma non sono semplici strutture, ma vere e proprie oasi di biodiversità nel Mediterraneo. Le sue strutture calcaree, ricche di fessure e anfratti, ospitano un’ampia varietà di organismi, dalle alghe rosse ai briozoi, creando condizioni essenziali per la vita marina. In questo contesto, la Cladocora caespitosa agisce come un pilastro portante dell’ecosistema, garantendo la sopravvivenza di molte altre forme di vita.
Oltre al suo indubbio valore ecologico, aiuta a sequestrare la CO2 in eccesso, svolge un ruolo fondamentale nella protezione delle coste, contribuendo a mitigare l’erosione costiera. Le sue strutture coralline assorbono l’energia delle onde, aiutando a preservare i litorali e a mantenere il dinamismo degli ambienti costieri.
Protezione
Allegato II del Protocollo SPA/BIO della Convenzione di Barcellona
Allegato II della Convenzione di Berna
Lista Rossa IUCN, Stato di Conservazione: in pericolo