Le nostre azioni contro le esplorazioni sottomarine per
la ricerca del petrolio e lo sfruttamento delle risorse naturali
IL RICORSO AL TAR PER LA CONCESSIONE ALLA PO VALLEY NEL RAVENNATE
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato la società petrolifera Po Valley Operations ad ampliare un titolo già esistente – riperimetrando la superficie precedentemente concessa – estendendo così le attività di ricerca di gas e petrolio in mare entro le 12 miglia dalla costa, nonostante una legge del 2010 vieti tali attività entro questi limiti. L’area in cui la società australiana potrà trivellare passa – in barba ai vincoli normativi – da 197 chilometri quadrati a 526 chilometri quadrati. FAI, Greenpeace, Legambiente, Marevivo, Touring Club Italiano e WWF hanno risposto a questa forzatura presentando ricorso presso il TAR del Lazio contro i ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dell’Agricoltura, e nei confronti della società PO Valley Operations PTY LTD, Regione Emilia Romagna, Comune di Ravenna e ISPRA, in merito alla concessione di un titolo per la ricerca in mare di petrolio e gas davanti alle coste della provincia di Ravenna.
LA PROTESTA NO TRIV A LANCIANO
L’emergenza ambientale esplosa in California, dove Santa Barbara vede prospettarsi lo spettro di una nuova marea nera a causa della perdita di un oleodotto, è l’ennesima prova che dobbiamo accelerare la transizione verso un modello energetico senza fonti fossili.
Per questo Marevivo ha preso parte alla manifestazione “No Ombrina contro tutte le trivellazioni” che vedrà per le strade di Lanciano, in provincia di Chieti, sfilare tutti coloro che non vogliono Ombrina e le trivellazioni nel nostro mare, ma piuttosto un modello di sviluppo compatibile con la natura, come il Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi e la valorizzazione turistica e culturale del territorio abruzzese.
GIÙ LE MANI DAL MARE DI SICILIA
Marevivo, Anci Sicilia, Soprintendente del Mare della Regione Siciliana, Wwf, Greenpeace, Legambiente, Mareamico, Federalberghi Sicilia, ACI (Associazione Cooperative Italiane Sicilia Pesca), SIB (sindacato italiano balneari) si sono unite in presidio il 7 gennaio davanti l’ARS per esprimere il dissenso dei siciliani contro la decisione del governatore crocetta che autorizza le trivellazioni petrolifere nel mare di Sicilia.
IL GOLFO DI TARANTO DEVE DIVENTARE UN’AMP PER LA SALVAGUARDIA DEI CETACEI
Dopo aver accolto favorevolmente l’emendamento contro trivelle da parte del, Marevivo e Fondazione Univerde hanno ribadito l’importanza di approvare subito il testo senza stravolgerlo, facendo attenzione ai profili di costituzionalità per non offrire appigli alle multinazionali del petrolio per eventuali ricorsi. Questa scelta è fondamentale per la decarbonizzazione del nostro Paese, uscendo così dalla dipendenza dai combustibili fossili, puntando sulla transizione verso un’economia sostenibile fondata sulle rinnovabili. Chiediamo inoltre che si parta quanto prima con la procedura per rendere il Golfo di Taranto area marina protetta per la salvaguardia dei cetacei e che sia istituita l’AMP Otranto-Leuca per i sistemi costieri e i coralli bianchi.