Sei un subacqueo? Partecipa al Contest per proteggere la Cladocora!
Il progetto per proteggere e far conoscere un corallo esclusivo del Mediterraneo, la Cladocora caespitosa, specie chiave e costruttrice di scogliere, creando un modello replicabile di monitoraggio e conservazione.
PERCHÈ È NATO IL PROGETTO
Cladocora–MedCoral è un progetto pilota per il ripristino di aree degradate di Cladocora caespitosa dove sono presenti colonie con un diverso grado di conservazione. Comunemente nota come madrepora a cuscino o pillow coral in inglese, la Cladocora caespitosa è una specie chiave costruttrice di ecosistemi, endemica del Mediterraneo, in grado di formare vere e proprie scogliere sommerse che sostengono la vita di innumerevoli specie animali e vegetali e contrastano l’erosione delle coste.
LE MINACCE
Nel Mediterraneo la specie è sottoposta a una serie di minacce che ne compromettono lo stato di salute. Le principali sono: l’innalzamento della temperatura del mare che può causare la perdita delle micro-alghe con cui vive in simbiosi, con conseguente sbiancamento del corallo che riduce la capacità di nutrirsi e difendersi, rende la colonia più vulnerabile e aumenta il rischio di necrosi; l’ancoraggio selvaggio delle imbarcazioni turistiche che può frantumare intere colonie; i dragaggi, le opere di ripascimento dei litorali, la pesca a strascico, la presenza di specie invasive di alghe.
Questo progetto protegge non solo la Cladocora caespitosa, ma l’intero ecosistema che contribuisce a costruire, e può essere riproposto in altre aree del Mediterraneo.
Dove si svolgono i progetti
Qualche info sulla Cladocora caespitosa
Cladocora caespitosa, comunemente nota come “madrepora a cuscino”, è un corallo endemico del Mar Mediterraneo (non si trova in altri luoghi del mondo) che svolge un ruolo fondamentale nella costruzione degli ecosistemi marini.
Le fasi del progetto
Ricerca, Monitoraggio e Divulgazione per il Futuro dei Coralli del Mediterraneo
Le proposte progettuali vengono individuate insieme agli enti di ricerca e sono specifiche per il luogo dove la specie si trova
STUDIO SULLO STATUS DI CONSERVAZIONE
Raccolta dati e identificazione di segnali di stress e degrado.
MONITORAGGIO CONTINUO
Avviene attraverso l’utilizzo di metodologie avanzate per rilevare e analizzare la salute dei coralli, possiamo intervenire in modo mirato e tempestivo.
PROTEZIONE ATTIVA
Azioni dirette per limitare i danni, promuovendo pratiche sostenibili per fermare il degrado nelle aree più vulnerabili.
RESTAURO E RIPRISTINO
Interventi con tecniche innovative, come nursery e trapianti, per restituire vitalità ai siti danneggiati.
EDUCAZIONE
INFORMAZIONE
Azioni di sensibilizzazione delle comunità locali sui benefici ecologici ed economici derivanti dalla protezione della biodiversità, incoraggiando il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle persone con attività di Citizen Science.
BEST PRACTICE
Al termine di ogni progetto, d’intesa con gli enti di ricerca, vengono individuati i dati da condividere e le buone pratiche da esportare in altri siti, con i dovuti aggiustamenti.
Raffaella Giugni, Segretario Generale Marevivo a Quasar Rai1
Il progetto "MedCoral Guardians" di Fondazione Marevivo è reso possibile grazie alla collaborazione con partner di eccellenza uniti per raggiungere un obiettivo comune: proteggere la biodiversità marina e restaurare la Cladocora caespitosa.
Foto di Julie Sferlazzo e Stefano Coco
Il mare è vita, uniamoci per proteggerlo.
Scopri di più sulla Cladocora
Carta di identità della Cladocora
Phylum: Cnidaria
Classe: Anthozoa
Sottoclasse: Hexacorallia
Ordine: Scleractinia
Famiglia: Cladocoridae
Genere: Cladocora
Specie: Cladocora caespitosa
Descrizione
La Cladocora caespitosa è caratterizzata da polipi di colore giallo chiaro, dal diametro di circa 5 millimetri. Ogni polipo ha una forma cilindrica con una corona di tentacoli che utilizza principalmente per difendersi da predatori o per catturare occasionalmente piccole particelle di cibo dato che il nutrimento principale proviene dalle alghe zooxantelle con cui vive in simbiosi. Lo scheletro calcareo che compone la colonia di Cladocora caespitosa è costruito con carbonato di calcio e da origine formazioni a “cuscino”, da cui il nome. Queste colonie costruiscono habitat sottomarini tridimensionali, che offrono rifugio e nutrimento a numerose specie marine.
La simbiosi con le Zooxantelle
I polipi di Cladocora caespitosa vivono in simbiosi con le zooxantelle, alghe unicellulari che risiedono all’interno dei polipi e conferiscono loro la caratteristica colorazione brunastro chiaro. La simbiosi offre vantaggi reciproci: le alghe, protette all’interno della colonia, ricevono nutrienti essenziali per la fotosintesi come CO₂, fosfati e nitrati derivati dal metabolismo dei polipi. In cambio, aiutano la colonia eliminando metaboliti e contribuendo alla costruzione dello scheletro calcareo.
Questa stretta relazione è cruciale per la crescita e la resilienza del corallo, ma è estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici e all’aumento della temperatura dell’acqua. La variazione di questi fattori può innescare il fenomeno del bleaching (sbiancamento), che danneggia gravemente il corallo e lo espone più velocemente a fenomeni di necrosi (morte) mettendo a rischio l’equilibrio dell’ecosistema marino.
Riproduzione
Caratteristiche
La Cladocora caespitosa, è caratterizzata da polipi con multipli di 6 tentacoli, disposti anche in più giri. Fattori determinanti per la forma e le dimensioni delle colonie sono la profondità, la luminosità e l’idrodinamismo delle acque.
- Forme comuni: la tipica forma emisferica a cuscino si sviluppa in condizioni di buona illuminazione e forte idrodinamismo.
- Forme ramificate: le ramificazioni sono più marcate in ambienti protetti o profondi, con scarsa azione delle onde e bassa intensità luminosa.
- È una specie longeva, la durata di una generazione si aggira attorno ai 30 anni.
- Localmente può essere abbondante, si possono trovare clonie sparse o banchi più o meno estesi a formare delle scogliere sommerse.
- Può adattarsi a variazioni climatiche ampie, aspetto non secondario nel Mediterraneo, mare caratterizzato da un’ampia oscillazione annuale della temperatura delle acque superficiali.
- Contribuisce alla stabilità dei fondali e limita la forza erosiva di onde e mareggiate.
Habitat e distribuzione
La Cladocora caespitosa è una specie coloniale, cresce su fondali rocciosi o detritici a partire da pochi metri fino a 35/40 m di profondità, in ambienti esposti a forti correnti e in zone riparate. esemplari fossili rinvenuti in rocce di origine marina testimoniano la sua presenza fin dal Pliocene (5,3-2,58 M di anni fa). È presente in modo discontinuo tutto il Mediterraneo e in alcune località dell’Atlantico (Marocco e Portogallo). Solo in poche località, però, si formano letti di Cladocora (cioè colonie subsferiche di 10-30 cm distinte l’una dall’altra) o banchi e scogliere sommerse, cioè grandi formazioni che raggiungono diversi decimetri in altezza e coprono diversi metri quadrati di superficie.
Ruolo nell’Ecosistema
La Cladocora caespitosa è un vero e proprio ingegnere ecosistemico per il suo ruolo cruciale nella creazione e nel mantenimento di habitat marini complessi. Grazie alla sua capacità di costruire barriere coralline, fornisce rifugio, cibo e luoghi sicuri per la riproduzione a numerose specie animali e vegetali, contribuendo alla biodiversità e alla stabilità dell’ecosistema marino.
Le biocostruzioni che forma non sono semplici strutture, ma vere e proprie oasi di biodiversità nel Mediterraneo. Le sue strutture calcaree, ricche di fessure e anfratti, ospitano un’ampia varietà di organismi, dalle alghe rosse ai briozoi, creando condizioni essenziali per la vita marina. In questo contesto, la Cladocora caespitosa agisce come un pilastro portante dell’ecosistema, garantendo la sopravvivenza di molte altre forme di vita.
Oltre al suo indubbio valore ecologico, aiuta a sequestrare la CO2 in eccesso, svolge un ruolo fondamentale nella protezione delle coste, contribuendo a mitigare l’erosione costiera. Le sue strutture coralline assorbono l’energia delle onde, aiutando a preservare i litorali e a mantenere il dinamismo degli ambienti costieri.
Protezione
Allegato II del Protocollo SPA/BIO della Convenzione di Barcellona
Allegato II della Convenzione di Berna
Lista Rossa IUCN, Stato di Conservazione: in pericolo





