Grazie alla crescente mobilitazione dell’opinione pubblica e al dibattito sempre più attuale e urgente sull’emergenza climatica in corso, il ruolo dell’ambiente, e in particolare del mare, quest’anno è stato più volte al centro delle discussioni politiche.
Dopo quasi 20 anni di trattative e dibattiti, gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo storico per la salvaguardia dei fondali: è stato firmato il primo Trattato per la protezione dell’Alto Mare, terra di nessuno spesso utilizzata per la pesca illegale. Un accordo che ha come obiettivo principale la tutela del 30% degli oceani entro il 2030, attraverso la creazione di una rete di Aree Marine Protette: attualmente, infatti, solo l’1,2% degli oceani è sotto protezione totale.
Si tratta di una “vittoria monumentale” come hanno dichiarato gli attivisti presenti alla maratona negoziale, perché permetterebbe di salvaguardare la vita delle oltre 230 mila specie conosciute che abitano gli Oceani.
Ma che cos’è, precisamente, un’Area Marina Protetta?
Sono le più belle località marine e costiere italiane. Perle di rara bellezza incastonate nel Mar Mediterraneo, i cui nomi evocano suggestioni immediate: La Maddalena, Stromboli, Capo Caccia, Isole Ciclopi, Montecristo, Cinque Terre… solo per citare alcune di quelle più conosciute.
Molte di esse conservano le vestigia di civiltà antichissime. Molte altre racchiudono nei pochi chilometri quadrati della loro estensione capolavori d’arte e tradizioni millenarie. Tutte custodiscono un preziosissimo patrimonio di biodiversità. Dalle coste alte e rocciose, ai lunghi cordoni dunali, dall’estese praterie di Posidonia oceanica, alle variopinte formazioni coralligene, dalle grotte sommerse allo sconfinato ambiente pelagico: nelle aree marine protette italiane sono sintetizzate le più significative e peculiari caratteristiche dell’ambiente marino-costiero della penisola.
Le Aree Marine Protette (AMP) sono zone di mare circoscritte all’interno delle quali vige una normativa particolare per la protezione dell’habitat, delle specie e delle funzioni ecologiche. Queste aree sono strumenti fondamentali per proteggere la biodiversità degli oceani e sono anche siti di studio scientifico che possono generare reddito attraverso il turismo e la pesca sostenibile.
Attualmente l’Italia conta 31 aree marine protette in totale, compresi i 2 parchi sommersi di Baia e Gaiola, per un totale complessivo di oltre 233 mila ettari di mare protetto: un prezioso “patrimonio blu” che è di tutti.
Marevivo per la valorizzazione delle AMP
La valorizzazione e la promozione delle aree marine protette è proprio una delle attività principali che rientrano nella mission di Marevivo.
Per poterlo fare, siamo presenti – ad esempio – all’interno del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta di Capo Milazzo, insieme agli altri partner istituzionali: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Comune di Milazzo e Università degli Studi di Messina, che individua nel Dipartimento di scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali la propria struttura di riferimento per la costituzione e la gestione del consorzio.
Dopo anni di attesa, la zona di Capo Milazzo è diventata area marina protetta nel marzo 2019. Il promontorio, compreso fra il Golfo di Patti ed il Golfo di Milazzo è un’area florida di biodiversità e racchiude peculiarità naturalistiche uniche e preziose. Un tratto di costa frastagliata ricco di colori e profumi, riflessi in uno splendido mare verde smeraldo e secche piene di fauna e flora marina.
L’AMP di Capo Milazzo è una vera e propria esplosione di natura. Andiamo alla scoperta di questo paradiso naturale insieme alla neo-eletta Direttrice dell’AMP, Giulia Visconti, sin dall’inizio parte integrante della Delegazione Marevivo Sicilia, oltreché prima donna a rivestire un ruolo del genere.