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Nella Secca della Formica a Porticello (Palermo), i subacquei della Divisione Sub di Marevivo guidati dal documentarista Riccardo Cingillo, insieme al Nucleo Sommozzatori di Palermo della Polizia di Stato, con l’aiuto del Blue Shark Diving Center e del fotografo subacqueo Santo Tirnetta si sono immersi per effettuare una delicata operazione di recupero di una rete abbandonata di oltre 70 metri di lunghezza.

La rete, individuata nelle osservazioni effettuate da Marevivo in collaborazione con il Nucleo Sommozzatori della Polizia di Stato di Palermo durante il lockdown, si trovava ad una profondità da 14 a 25 metri e rappresentava un pericolo mortale per il delicato quanto prezioso ecosistema marino dei fondali: la Secca della Formica è una montagna che sprofonda per 60 metri, attraversata da percorsi archeologici e naturalistici accessibili solo a subacquei esperti.

Proprio qui gli idrofoni installati dal CNR di Capo Granitola con la Divisione Sub di Marevivo per l’operazione “Il mare al tempo del coronavirus” hanno registrato i suoni del Mediterraneo per la prima volta senza l’inquinamento acustico causato dalle attività dell’uomo, un vero e proprio “concerto” di aragoste, corvine, gamberi e musdee.

L’Operazione Reti Fantasma è un progetto di Marevivo per recuperare reti abbandonate o perse accidentalmente, che rappresentano una delle minacce più grandi per flora e fauna del mare. Gli animali vi rimangono intrappolati e muoiono e la vegetazione soffoca. Secondo un rapporto di UNEP e FAO, ogni anni circa 640.000 tonnellate di reti fantasma vengono abbandonate o perse negli oceani.