Operazione Reti Fantasma è un progetto per recuperare reti abbandonate. I fondali marini, infatti, sono pieni di reti abbandonate o perse accidentalmente che tra i rifiuti marini rappresentano una delle minacce più grandi per l’ecosistema. Sono un pericolo per la fauna marina, perché gli animali rimangono intrappolati e soffocano. Inoltre, con il tempo, si sminuzzano in piccoli pezzi, le microplastiche, che vengono ingerite dagli animali.
Nel 2009, UNEP e FAO hanno stimato che ogni anno circa 640,000 tonnellate di reti fantasma vengono abbandonate o perse negli oceani – e probabilmente il numero è anche maggiore adesso. Studi più recenti hanno invece trovato che il peso delle reti fantasma costituisce tra il 46% e il 70% di tutta la macroplastica presente nei nostri mari.
Per quanto riguarda il Mediterraneo, il fenomeno è ancora più ingente all’interno delle Aree Marine Protette, specialmente nelle zone A, ovvero quelle porzioni di mare che godono della massima tutela e che devono permettere il ripopolamento del mare. La Divisione Subacquea di Marevivo sta organizzando la rimozione delle reti e degli arnesi da pesca abbandonati, grazie al supporto dei propri diving e dei diving delle Aree Marine Protette. Il progetto prevede inoltre la collaborazione operativa del Corpo delle Capitanerie di Porto, delle Aree Marine Protette e delle amministrazioni comunali.
Guardaci in azione
Alcuni video delle nostre ultime operazioni di recupero delle reti fantasma
Cecina
La Divisione Sub ha scandagliato i fondali di Secca di Vada, a nord di Cecina, per bonificare l’area inquinata non solo da reti fantasma ma anche da pneumatici e rifiuti plastici. L’operazione si è svolta in collaborazione con il Diving Centro Sub Cecina, il Centro Nautico Nettuno e il Comune di Cecina.
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