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Ieri mattina, quattro pionieri della Consulta del mare, organo del Ministero della Marina Mercantile – dicastero soppresso nel 1993 – si sono dati appuntamento nella sede nazionale di Marevivo, sulle rive del fiume Tevere, per far sentire ancora una volta la loro voce in difesa dell’ambiente.

Il decano dell’ambientalismo italiano Fulco Pratesi, il pretore d’assalto dagli anni ottanta Gianfranco Amendola e le due fondatrici dell’Associazione romana Carmen Di Penta e Rosalba Giugni hanno analizzato l’attuale situazione in cui versa l’ambiente, proponendo soluzioni immediate per poter uscire dal trend pericoloso in cui si trova la nostra civiltà globalizzata.

Guarda qui di seguito il servizio di Teleambiente sull'evento

La Natura come maestra di resilienza

«La Natura è la nostra grande maestra, può sempre recuperare e restaurare i danni che noi uomini causiamo con la nostra presenza ignobile» ha esordito Fulco Pratesi, Fondatore del WWF Italia, nel suo intervento dedicato allo stato delle foreste e degli animali terrestri. «In 50 anni abbiamo raddoppiato la nostra presenza sulla Terra: dobbiamo rannicchiarci e lasciar crescere le altre creature. Per fortuna, la Natura non ha bisogno del nostro aiuto; un solo dato: da dopo la guerra a oggi il numero di foreste conservate è raddoppiato. Lasciamo fare alle foreste come sanno fare loro.»

L'urgenza di leggi a tutela dell’ambiente

Anche Gianfranco Amendola, giurista esperto di normativa ambientale, ha ricordato l’importanza di prendersi cura dell’ambiente, sottolineando l’urgenza di rivedere e modificare urgentemente alcune leggi che non lo tutelano abbastanza. «Nell’importantissima Legge sugli ecoreati del 2015, il disastro ambientale, che prevede fino a 15 anni di reclusione, viene punito solo se commesso abusivamente. È una bruttura che mi auguro venga al più presto eliminata: come può non essere abusiva un’attività che distrugge beni fondamentali per noi e per le future generazioni?» ha affermato. «Il fatto che insieme al compleanno di Marevivo si festeggi finalmente l’inserimento dell’Ambiente nella nostra Costituzione è di buon auspicio: aspettavamo che accadesse da 30 anni

Il mare è sotto attacco

L’ultimo intervento, non per importanza, è stato quello della padrona di casa Rosalba Giugni, Fondatrice di Marevivo, che si è focalizzata sui problemi del mare e dei suoi abitanti: «Madre mare è sotto attacco ovunque: cambiamenti climatici, pesca dissennata e un inquinamento sempre più allarmante sono i grandi mali che deve affrontare.» Ha aggiunto: «Transizione ecologica è un’espressione bellissima, ma quello che chiediamo insieme a tutti voi è di far inserire l’Ambiente e il Mare nella dicitura del Ministero e di istituire una Cabina di regia per il Mare. Chiediamo un luogo in cui tutte le istanze possano sedersi intorno a un tavolo e fare la politica del mare; bisogna creare un’agenzia nel Ministero dell’Ambiente che si occupi delle aree marine protette. Perché le chiamiamo Aree marine protette e non Parchi nazionali marini, come se la biodiversità del mare avessero meno dignità di quella della terra? In Italia abbiamo 8000 km di coste, 32 aree marine protette e un quinto del Mediterraneo ricade sotto la nostra giurisdizione. Un patrimonio incredibile a cui dobbiamo dare più spazio, più energia. Noi di Marevivo siamo pronti a collaborare con le Istituzioni, perché soltanto insieme possiamo essere più forti.»

Le richieste scaturite dallo storico incontro

A chiusura dell’evento, i Pionieri della Consulta del Mare hanno firmato una lettera ufficiale da inviare al Presidente Draghi, con la richiesta di cambiare la nomenclatura del Dicastero della Transizione Ecologica in Ministero dell’Ambiente e del Mare nella Transizione ecologica e di istituire una Cabina di regia per il Mare, un luogo dove tutte le istanze possano sedersi intorno a un tavolo e fare la politica del mare.

La Direttrice Generale di Marevivo Carmen Di Penta ha infine invitato l’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandate capo delle Capitanerie di Porto, a firmare il rinnovo del Protocollo d’intesa tra la Guardia Costiera e Marevivo, per suggellare ancora una volta il sodalizio già consolidato, simbolo dell’unione delle forze tra pubblico e privato.