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Consegnata oggi la prima unità nella sede nazionale di Marevivo. La seconda arriverà a gennaio. In otto mesi raccolti già 26.800 kg di rifiuti tra Tevere e Aniene

L’inquinamento del mare si contrasta intervenendo sui fiumi attraverso attività integrate e sistemi innovativi di raccolta dei rifiuti, come il Pelikan System. A partire dal 19 dicembre 2025, entrerà ufficialmente in funzione la prima delle due nuove unità antinquinamento di classe Pelikan Eco 23, consegnata oggi durante la conferenza stampa presso la sede nazionale di Marevivo a Roma, alla presenza dell’assessore alla Tutela del territorio e Demanio della Regione Lazio, Fabrizio Ghera, del presidente di Marevivo Rosalba Giugni e di Paolo Baldoni, CEO Garbage Group. La seconda unità sarà consegnata a metà gennaio 2026.

La Regione Lazio consolida così il piano già avviato con le due barriere fluviali acchiappa rifiuti posizionate alla foce del Tevere e sull’Aniene e compie un altro passo decisivo nella tutela dei fiumi e del mare. A conferma dell’efficacia del sistema, che oggi evolve in un modello pienamente integrato e operativo, i dati aggiornati parlano chiaro: 26.800 chilogrammi di rifiuti galleggianti sono stati raccolti in otto mesi lungo il Tevere e l’Aniene, con un incremento di 6.800 kg negli ultimi due mesi, rispetto ai 20.000 kg rilevati in ottobre. Plastica, legname, rifiuti urbani e materiali ingombranti sono stati intercettati prima di raggiungere il mare, contribuendo concretamente alla riduzione dell’inquinamento marino e alla salvaguardia del Mediterraneo.

Raffaella Giugni, Segretario Generale Marevivo: «Il Pelikan System rappresenta un esempio concreto e virtuoso di attuazione di una legge che Marevivo ha promosso e contribuito a far emanare, ovvero la SalvaMare, la quale all’art. 6 introduce e disciplina misure per la raccolta dei rifiuti galleggianti nei corsi d’acqua. Auspichiamo la sua applicazione anche su altri fiumi italiani per garantire una maggiore e più efficace tutela dell’ecosistema marino. Da anni la nostra Fondazione sostiene la necessità di intervenire sui fiumi in modo strutturale e sistemico per affrontare a monte il problema dell’inquinamento che compromette la salute dell’uomo e del mare».

Fabrizio Ghera, Assessore alla Tutela del Demanio e Territorio della Regione Lazio: «Oggi Roma compie un passo storico per la tutela ambientale e la sostenibilità dei nostri fiumi e mari. Con l’ingresso in servizio delle unità Pelikan Eco 23 andiamo ad integrare il lavoro svolto dalle barriere raccogli plastica installate dalla Regione Lazio e quelle posizionate dall’Autorità di Bacino, con l’obiettivo non solo di intercettare e rimuovere i rifiuti galleggianti, ma anche di raccogliere dati fondamentali per prevenire l’inquinamento, educare le comunità e sviluppare politiche ambientali efficaci. Grazie al supporto della Regione Lazio, Roma diventa un modello replicabile, dimostrando che tecnologia, sostenibilità e responsabilità pubblica possono operare insieme per garantire un futuro migliore ai nostri cittadini e alle generazioni che verranno».

Il Pelikan System si fonda su un principio chiave: l’80% dei rifiuti marini proviene dai fiumi, come più volte denunciato da Marevivo, da 40 anni in prima linea per la tutela del mare. Le nuove imbarcazioni Pelikan Eco 23, progettate e realizzate da Garbage Group, rappresentano il cuore operativo del sistema. Si tratta di battelli antinquinamento altamente specializzati per la raccolta di rifiuti solidi galleggianti e liquidi, in grado di operare anche in aree fluviali ristrette. Si tratta di veri e propri laboratori galleggianti, capaci non soltanto di pulire, ma anche di analizzare, prevenire e pianificare.

Paolo Baldoni, CEO di Garbage Group: «La consegna di queste nuove unità Pelikan Eco 23 rappresenta un momento storico per il nostro Paese e per la Capitale. Roma è oggi la prima città al mondo a mettere a sistema l’intero Pelikan System, un approccio unico che integra tecnologia avanzata, monitoraggio ambientale, interventi operativi e valorizzazione dei rifiuti raccolti. Questi battelli non sono solo strumenti di pulizia, ma veri laboratori galleggianti che permettono di analizzare in tempo reale la qualità delle acque, intervenire in modo mirato e pianificare strategie sostenibili per la tutela dei fiumi e del mare. La collaborazione con la Regione Lazio dimostra che un modello di Blue Economy avanzata, innovativa e responsabile è possibile e può essere la chiave per la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo economico sostenibile».

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