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Mentre il Governo ha eliminato misure per sedici miliardi di euro per combattere proprio i disastri climatici a cui stiamo assistendo in questi giorni – dall’efficientamento energetico dei comuni fino al dissesto idrogeologico, dall’utilizzo dell’idrogeno alla gestione del rischio alluvione – 100 scienziati hanno lanciato un appello ai media italiani perché si parli di “cambiamento climatico”, con cause e soluzioni, e non più di “normale maltempo” o “caldo di stagione”.

Tra i firmatari anche il nostro Vicepresidente Ferdinando Boero, insieme ad altri membri del Comitato Scientifico di Marevivo, come il Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Roberto Danovaro, che affermano che “non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate.”

Un appello che cade proprio nella Giornata mondiale per la conservazione della natura, e che si avvale dei dati che parlano chiaro: in Italia il 68% degli ecosistemi è in pericolo, e il 30% delle specie di vertebrati e il 25% delle specie animali marine rischia l’estinzione.

Il nostro Paese conta metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali presenti in Europa, ma secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), in Italia circa l’89% degli habitat di interesse comunitario si trova in uno stato di conservazione sfavorevole. Dei 43 habitat forestali italiani, 5 hanno uno stato di conservazione “criticamente minacciato” e 12 “in pericolo”.

Anche per i nostri mari la situazione non è migliore: il 37,5 % delle specie di squali e razze nel mondo sono a rischio estinzione, dato che supera il 50% se riferito alle specie del Mediterraneo, con gravi conseguenze su tutto l’ecosistema marino.

E poi c’è il clima: lo scorso 25 luglio abbiamo assistito a un incendio devastante sulle colline di Palermo, a cui si sommano molti altri eventi simili in tutta la regione. Contemporaneamente, mentre il capoluogo siciliano bruciava, a Milano un nubifragio si è abbattuto sulla città, causando enormi danni, e in Veneto si sono verificati temporali e pesanti grandinate che hanno provocato anche feriti.

I cambiamenti climatici esistono e fare finta di niente ci danneggia tutti. Se non prendiamo sul serio il problema, sarà l’inizio della fine.

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