Vi è mai successo, passeggiando sulla spiaggia, di imbattervi in cumuli compatti di piante filiformi, scambiandole erroneamente per rifiuti, o interpretandole come sentinelle di allarme di una spiaggia poco curata? Se sì, con ogni probabilità si tratta invece di banquettes di Posidonia oceanica, una pianta acquatica che rappresenta un vero e proprio polmone per i nostri mari e un importante habitat naturale per la fauna marina. Una volta completato il proprio ciclo vitale, infatti, le foglie di Posidonia vengono portate a riva dalle correnti, diventando grandi alleate nella lotta all’erosione delle coste e fornendo nutrimento per molte specie animali e vegetali. In altre parole, quelle che a prima vista possono essere interpretate come il simbolo di una spiaggia selvaggia e abbandonata, altro non sono che il sintomo di una spiaggia ecologica e in buona salute. In nome di un turismo sempre più eccessivo molto spesso le banquettes vengono rimosse per garantire una migliore fruibilità turistica delle spiagge, causando un grave danno all’equilibrio dell’ecosistema marino.
In quattro diverse immersioni, a Secca del Turco, Secca delle Formiche, Lo Scoglione, La Civitata e la zona di ancoraggio delle barche esterne, sono stati monitorati oltre 3500 metri quadri di fondali, per analizzarne le condizioni e rimuovere i rifiuti antropici che ne minacciano la salute.
Il porto e la zona esterna sono stati ripuliti da rifiuti di ogni tipo, tra cui copertoni, nasse, cassette in plastica, maschere da sub, reti, barchini da ormeggio, lenze, cime e altro. In totale i subacquei hanno recuperato oltre 2 tonnellate di rifiuti, che sono poi stati correttamente smaltiti.
A queste operazioni è seguita un’approfondita analisi realizzata da un team di economisti e biologi diretti dal Prof. Marco Percoco dell’Università Bocconi e dalla Dott.ssa Monica Montefalcone dell’Università degli Studi di Genova che ha evidenziato gli importanti risvolti di questo protocollo sperimentale anche in termini di impatto economico e sociale: l’analisi costi-benefici dimostra chiaramente come il protocollo “Rispetta il tuo capitale” abbia ridotto i costi ambientali delle operazioni di rimozione della Posidonia (relativi al trasporto, allo smaltimento in discarica, ma anche ai costi relativi al dragaggio dei fondali marini necessario a recuperare la sabbia da sostituire con quella rimossa con la Posidonia), garantendo un tasso di rendimento sociale del 14,2%. Questo valore, che indica l’incremento di benessere sociale indotto dal progetto in questione, è particolarmente elevato, se si considera che il tasso di riferimento proposto dalla Guida all’Analisi Costi Benefici dell’Unione Europea è del 3,5%.
Rispetta il tuo capitale è un’iniziativa con valenza ambientale e scientifica, in collaborazione con Pramerica SGR, che ha l’obiettivo di valorizzare il ruolo della Posidonia oceanica per la salvaguardia della biodiversità del Mediterraneo e di misurare il benessere percepito e il valore aggiunto di tale iniziativa non solo per gli individui, ma per tutta l’economia del territorio.