Domenica 8 ottobre, in occasione del Tevere Day, si è tenuto sulla sede galleggiante di Marevivo un talk dal titolo “Sport e Ambiente: evolvono insieme?”.
L’evento – promosso da Teverevivo, associazione nata dal sodalizio tra Marevivo e Tevere Day – è stato un’occasione preziosa per discutere dell’importante legame tra attività sportive e sostenibilità ambientale e di come lo sport possa promuovere l’ecologia e la consapevolezza anche nella pratica, per ispirare un futuro in cui sport ed ecologia evolvano insieme.
Presenti all’evento, oltre alla Presidente di Marevivo Rosalba Giugni e al Direttore Generale Carmen Parisio Di Penta, che hanno fatto gli onori di casa, Alberto Acciari Presidente Teverevivo e numerosi rappresentanti istituzionali che lavorano quotidianamente per il fiume.
“Essere sportivi significa essere consapevoli. Le due cose devono andare di pari passo, perché solo attraverso la consapevolezza possiamo pensare di affrontare il futuro che l’umanità ha davanti.” – ha dichiarato Rosalba Giugni, in apertura – “Lo diciamo anche nella nostra mostra attualmente a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci in giro per il mondo: Only One: One Planet, One Ocean, One Health, in cui parliamo di unicità. La salute dell’uomo è legata a quella di tutti gli esseri viventi. Ogni cosa è legata da un filo invisibile: in questo angolo di mondo parliamo del futuro, dello sport e dell’ambiente ed è qui che voglio lanciare una riflessione, una provocazione. La pesca e la caccia non sono attività sportive ma di predazione e cattura perché prevedono l’uccisione e il sangue, non contemplati nella filosofia dello sport. Riflettiamo insieme: come diceva Gandhi, finché faremo del male agli animali non ci sarà pace tra gli uomini. Uccidere significa non essere sportivi.”
Alberto Acciari, Presidente Teverevivo ha preso la parola prima di introdurre gli ospiti: “Perché parliamo di sport e ambiente? Lo sport è sempre più la maniera con cui viviamo dentro la nostra ‘casa’. Non è solamente attività fisica, ma racchiude molti ambiti: salute, ambiente, tempo libero, uso del territorio. È un punto di riferimento per i nostri giovani, influenza e determina il comportamento. Per noi è stato importante affrontare questo tema, vista l’importanza civica e sociale sempre maggiore che lo sport riveste nella nostra società, in linea con la questione ambientale.”
Tutti gli ospiti intervenuti hanno dato il loro contributo, parlando dell’impegno fattivo volto al miglioramento della vivibilità del Tevere, con progetti in corso o che vedranno l’inizio dei lavori già nel gennaio 2024. È emersa la necessità di pensare sempre più al collegamento tra sostenibilità ambientale e sport, veicolo di promozione di pratiche consapevoli, per garantire ai cittadini di poter vivere il fiume come una preziosa risorsa cittadina.
Sabrina Alfonsi, Assessore all’Ambiente del Comune di Roma, ha parlato dei cinque nuovi parchi d’affaccio che si realizzeranno entro il Giubileo: “Il fiume Tevere è tante cose: ambiente, cultura, storia, sport. Oggi noi stiamo ritrovando una vocazione, perché il fiume viene allontanato dalla città quando non è più un punto di navigazione, di commercio, perdendo tutto il suo valore diventando zona di nessuno. Si salva solo la parte di fiume dove ci sono i circoli sportivi. Partendo dal loro lavoro dobbiamo capire che c’è una fruibilità dello sport proprio sul fiume, con iniziative sportive spontanee che lo hanno reso una grande palestra a cielo aperto. C’è una volontà forte, da parte dell’Amministrazione capitolina, di vivere l’ambiente dal punto di vista sportivo. Abbiamo presentato nelle scorse settimane un master plan degli interventi di riqualificazione delle sponde del tratto urbano del Tevere, nel quale sono di particolare rilievo i cinque nuovi parchi d’affaccio che si realizzeranno entro il Giubileo. Il connubio tra pubblico, privato, associazioni e circoli sportivi è il modello giusto per mantenere tutto quello che stiamo costruendo.”
“Il Tevere è sempre stato il battiscopa della città, posto dove si accumula la sporcizia” – prosegue Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma – “Accampamenti, discariche abusive, l’abbandono era una costante. Oggi sta, invece, diventando la spina dorsale della città. Ci stiamo impegnando a cogliere le opportunità che il fiume ci offre. I parchi d’affaccio hanno una natura differente a seconda di dove si trovano, in alcuni quartieri possono costituire un luogo per fare sport, in altri quartieri possono costituire un luogo per fare cultura, in altri quartieri sono spazi vitali. Noi dobbiamo capire quali sono tutte le criticità e le potenzialità del Tevere non soltanto all’interno dei parchi fluviali ma all’interno della città.”
Presente anche Fabrizio Ghera, Assessore Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio: “La Regione è impegnata con diversi interventi di bonifica fondamentali per la corretta gestione del fiume, grazie a un censimento di tutte le concessioni lungo il Tevere, relative sia alla parte sportiva sia ristorativa, che legata alla manutenzione delle barche. C’è bisogno di mettere al centro del dibattito il tema delle concessioni fluviali e l’impatto che hanno sull’area. E grazie agli investimenti pubblici, ci sarà la possibilità di fare molti interventi di valorizzazione e portare avanti una manutenzione che porterà il Tevere a essere sempre più fruibile.”
L’importanza dello sport nel tessuto urbano è sottolineata da Teresa Zompetti, Direttore Scuola e Sostenibilità, Sport e Salute. “Bisogna adottare dei protocolli che permettano a tutti gli eventi sportivi, piccoli e grandi, di essere sostenibili da tutti i punti di vista. Pensiamo che l’attività fisica destrutturata (passeggiate ecc.) sono esplose soprattutto dopo il Covid. Le aree come i fiumi e i parchi spingere queste pratiche sportive e necessitano di riqualificazione.”
Franco Leopoldo, Ordinario di Ingegneria Costiera presso l’Università Roma Tre ha affrontato il tema delle soluzioni innovative e sostenibili nell’ambito dei materiali e delle tecnologie utilizzati, per esempio, nei porti turistici mentre l’imprenditore Mario Messina ha parlato dell’impegno fattivo volto al miglioramento della vivibilità del Tevere.
“Il fiume ha avuto tantissimi problemi negli ultimi anni e la sua salute non è buona” – conclude Carmen Parisio Di Penta, Direttore Generale di Marevivo – “Questo noi lo vediamo durante i monitoraggi e le indagini che svolgiamo periodicamente. Facendo attività di pulizia, recupero e smaltimento di rifiuti abbandonati ci imbattiamo in moto, bici, carrelli della spesa, plastica, elettrodomestici e scarichi cittadini riversati nelle acque. Bisogna sollevare il problema delle fondamentali barriere alla foce dei fiumi e in questo momento c’è anche da preoccuparsi della siccità, problema molto grave. L’acqua purtroppo ha bisogno di acqua.”
La Fondazione Marevivo è lieta di essere al fianco delle Istituzioni, pronta al dialogo per il bene comune e per ispirare un futuro all’insegna del rispetto ambientale.