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È stato pubblicato ieri il Sesto Rapporto Sintetico di Valutazione del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), la più aggiornata e completa rassegna scientifica sui cambiamenti climatici.

Il messaggio è chiaro, come ha sottolineato anche il Presidente dell’IPCC: possiamo ancora garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti ma è davvero urgente intraprendere azioni sempre più massicce e ambiziose. Le opzioni per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall’uomo sono molteplici, fattibili ed efficaci, e sono disponibili ora, affermano gli scienziati.

Cinque anni dopo aver evidenziato per la prima volta, nel 2018, la sfida senza precedenti di contenere il riscaldamento climatico entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, la situazione è ancora più critica a causa del continuo aumento di emissioni di gas serra causate dalle attività umane.

La soluzione starebbe secondo gli studiosi nel concetto di “sviluppo resiliente al clima“, ovvero nell’integrazione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni volte a ridurre o evitare le emissioni di gas serra, in modo da fornire benefici più ampi.

L'unica via percorribile

L’applicazione del concetto di “sviluppo resiliente al clima” diventa sempre più difficile: ecco perché le scelte che verranno fatte nei prossimi anni avranno un ruolo fondamentale nella determinazione del nostro futuro e soprattutto del futuro delle generazioni a venire.

Per raggiungere gli obiettivi climatici globali è necessario aumentare i finanziamenti agli investimenti per il clima: i governi, attraverso finanziamenti pubblici e segnali chiari agli investitori, sono fondamentali per ridurre queste barriere. Anche gli investitori, le banche centrali e le autorità di regolamentazione finanziaria possono e devono fare la loro parte.

Sappiamo bene che l’unica via percorribile è quella di una vera e propria transizione ecologica, che comprende tutti i settori della nostra vita: da quello alimentare, al settore dell’energia, a quello dei trasporti, a quello dell’impresa. Una migliore comprensione delle conseguenze dei nostri consumi eccessivi e delle nostre abitudini sbagliate può aiutare i cittadini a fare scelte più consapevoli e a condurre stili di vita a basse emissioni di carbonio, migliorando così anche la salute e il benessere.

I benefici economici per la salute delle persone derivanti dal solo miglioramento della qualità dell’aria sarebbero all’incirca uguali, se non addirittura superiori, ai costi per ridurre o evitare le emissioni.

"Loss and damage" in primo piano

Il Report Sintetico fornisce anche un focus sul tema del “Loss and Damage“, tema centrale alla COP27 di Sharm El-Sheikh, ovvero delle perdite e dei danni che stanno scontando in particolare i paesi più poveri e vulnerabili. L’adozione urgente di azioni corrette potrebbe portare a un cambiamento trasformativo essenziale per un mondo sostenibile ed equo anche per loro.

Più di un secolo di utilizzo di combustibili fossili e di uso indiscriminato e insostenibile dell’energia e del suolo ha provocato un aumento del riscaldamento globale di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali nel decennio 2011–2020. Da questa situazione sono scaturiti eventi meteorologici estremi più frequenti e più intensi che hanno causato impatti sempre più pericolosi sulla natura e sulle persone in ogni regione del mondo.

Quasi la metà della popolazione mondiale vive in regioni altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici. Nell’ultimo decennio, i decessi per inondazioni, siccità e tempeste sono stati 15 volte superiori nelle regioni altamente vulnerabili.

Per questo, è importante agire subito in tutti i settori in modo profondo, rapido e significativo, se vogliamo “disinnescare la bomba climatica“, come ha affermato il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, a seguito della pubblicazione del Report Sintetico.

Fonte: Focal Point Nazionale IPCC