FINALMENTE OTTENUTA L'APPROVAZIONE DELLA LEGGE
Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare
Mercoledì 11 maggio 2022, è una giornata storica per il mare e per il futuro dell’uomo sul Pianeta. Il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare (‘Legge Salvamare’)” in seguito alle modifiche apportate in sede legislativa alla Camera lo scorso aprile.
Marevivo e Federazione del Mare, insieme ad Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale, Lega Italiana Vela, Stazione Zoologica Anton Dohrn e La Grande Onda accolgono con entusiasmo l’approvazione definitiva della Legge Salvamare insieme ai quasi 100.000 firmatari della petizione lanciata da Marevivo su Change.org.
Finalmente, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, il nostro Paese disporrà di uno strumento efficace e concreto, richiesto anche dall’Unione europea, che consentirà ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata con le reti invece di scaricarla in mare, azione che prima costituiva il reato di trasporto illecito di rifiuti. La legge, inoltre, prevede l’installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare e si occupa anche di dissalatori, educazione, campagne di pulizia, Posidonia oceanica e tanto altro.
Un successo di Marevivo che non ha mai abbassato la guardia ottenendo un risultato fondamentale
per la tutela del mare e del suo ecosistema
MA MANCANO I DECRETI ATTUATIVI!
Il flashmob di Marevivo per chiederne l'approvazione immediata
Cosa prevede la Legge
1. La raccolta di rifiuti in mare
Il comandante della nave o il conducente del natante che approda in un porto conferisce i rifiuti accidentalmente pescati in mare all’impianto portuale di raccolta. Nel caso di ormeggio di un’imbarcazione in aree non comprese nella competenza territoriale di un’Autorità di sistema portuale ai sensi della legge 28 gennaio 1994, n. 84, i comuni territorialmente competenti, nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani, dispongono che i rifiuti siano conferiti ad apposite strutture di raccolta, anche temporanee, allestite in prossimità degli ormeggi. Il conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati all’impianto portuale di raccolta, previa pesatura degli stessi all’atto del conferimento, è gratuito per il conferente e si configura quale deposito temporaneo. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro della transizione ecologica, da adottare entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate misure premiali nei confronti del comandante del peschereccio. Inoltre, agli imprenditori ittici che, nell’esercizio delle proprie attività, utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale, partecipano a campagne di pulizia o conferiscono i rifiuti accidentalmente pescati è attribuito un riconoscimento ambientale attestante l’impegno per il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità dell’attività di pesca da essi svolta.
2. Raccolta di rifiuti galleggianti nei fiumi
Al fine di ridurre l’impatto dell’inquinamento marino derivante dai fiumi, le Autorità di bacino distrettuali introducono, nei – 4 – propri atti di pianificazione, misure speri mentali nei corsi d’acqua dirette alla cattura dei rifiuti galleggianti.
Per queste attività è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024.
3. Impianti di desalinizzazione
La realizzazione degli impianti di dissalazione dev’essere sottoposta alla preventiva Valutazione di Impatto Ambientale (cd. V.I.A.). Con decreto del Ministro della transizione ecologica sono definiti, per gli scarichi di tali impianti, criteri specifici di indirizzo nazionale sull’analisi dei rischi ambientali e sanitari – di concerto con il Ministro della salute – correlati agli impianti di desalinizzazione, nonché le soglie di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale.
4. Campagne di pulizia
Sono promosse campagne di pulizia da parte di: enti gestori delle aree protette, associazioni ambientaliste, associazioni dei pescatori, cooperative e imprese di pesca, nonché i loro consorzi, le associazioni di pescatori sportive e ricreative, le associazioni sportive di subacquei e diporti sti, le associazioni di categoria, i centri di immersione e di addestramento subacqueo non ché i gestori degli stabilimenti balneari. Sono altresì soggetti promotori gli enti del Terzo settore, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le associazioni di promozione sociale, le fondazioni e le associazioni con finalità di promozione, tutela e salvaguardia dei beni naturali e ambientali e gli altri soggetti individuati dall’autorità competente. Gli enti gestori delle aree protette possono altresì realizzare, anche di concerto con gli organismi rappresentativi degli imprenditori ittici, iniziative di comunicazione pubblica e di educazione ambientale per la promozione delle campagne di cui al presente articolo.
5. Campagne di sensibilizzazione
Al fine di dare adeguata informazione ai pescatori e agli operatori del settore circa le modalità di conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti, sono previste adeguate forme di pubblicità e sensibilizzazione a cura delle Autorità di sistema portuale o a cura dei comuni territorialmente competenti nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani.
6. Educazione ambientale nelle scuole
Il Ministero dell’istruzione promuove, nelle scuole di ogni ordine e grado, la realizzazione di attività volte a rendere gli alunni consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente e, in partico lare, del mare e delle acque interne, nonché delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti, coordinando tali attività con le misure e le iniziative previste, con riferimento alle tematiche ambientale. Nelle scuole sono inoltre promosse le corrette pratiche di con ferimento dei rifiuti e sul recupero e riuso dei beni e dei prodotti a fine ciclo, anche con riferimento alla riduzione dell’utilizzo della plastica, e sui sistemi di riutilizzo disponibili.
7. Tavolo interministeriale di consultazione permanente
Al fine di coordinare l’azione di contrasto dell’inquinamento marino, anche dovuto alle plastiche, di ottimizzare l’azione dei pescatori per le finalità della presente legge e di monitorare l’andamento del recupero dei rifiuti conseguente all’attuazione della presente legge, è istituito, presso il Ministero della transizione ecologica, il Tavolo interministeriale di consultazione permanente, che si riunisce almeno due volte l’anno ed è composto da:
- 3 rappresentanti del Ministero della transizione ecologica
- 1 rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
- 1 rappresentante del Ministero dello sviluppo economico
- 5 rappresentanti del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente, di cui 2 rappresentanti dell’ISPRA
- 1 rappresentante del CNR
- 1 rappresentante del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili
- 2 rappresentanti del Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto
- 5 rappresentanti degli enti gestori delle Aree Marine Protette
- 3 rappresentanti delle regioni
- 3 rappresentanti delle cooperative di pesca, 2 rappresentanti delle imprese di pesca e 2 rappresentanti delle imprese di acquacoltura
- 1 rappresentante della Conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità di sistema portuale.
Gli emendamenti proposti da Marevivo
Marevivo aveva proposto l’inserimento in questo ddl di quattro emendamenti uno dei quali inserito
Foci dei fiumi - Inserito
Prevedere l’installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare i rifiuti prima che arrivino in mare
Etichette chiare
Un’etichettatura dei capi di abbigliamento più dettagliata per sensibilizzare al corretto lavaggio affinché si riduca la dispersione di microfibre nell’ambiente e nel mare
Retine mitilicoltori
Corretto smaltimento e riciclo delle retine dei mitilicoltori, la cui dispersione in mare arriva raggiunge il peso di circa 150 tonnellate ogni anno
Palloncini in volo
Proibire di rilasciare nell’ambiente i palloncini per le feste e prevedere una chiara etichettatura sul corretto smaltimento degli stessi