Si tratta della più lunga raccolta di dati sugli ecosistemi costieri del Mediterraneo e una delle più lunghe al mondo di questo tipo. L’eccezionale primato appartiene all’Area Marina Protetta delle Cinque Terre che ha evidenziato i cambiamenti determinati dall’uomo e dal clima in 70 anni di ricerca. Una rilevazione, questa, di grande importanza scientifica per un possibile recupero ambientale.
Proprio a questo tema è stato dedicato un incontro, nella giornata di apertura della sedicesima edizione di Yacht&Garden, mostra-mercato di fiori e piante del giardino mediterraneo, manifestazione attenta alla sostenibilità e alla salvaguardia del mare, a cui Marevivo ha partecipato in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, UniGe-Distav, Genoa Marine Center-Stazione Zoologica Anton Dohrn e la partecipazione di docenti e ricercatori.
Nel talk dal titolo “Area Marina Protetta delle Cinque Terre – I cambiamenti determinati dall’uomo e dal clima in 70 anni di ricerca: la più lunga raccolta di dati sugli ecosistemi costieri del Mediterraneo” è intervenuto Giorgio Bavestrello, Responsabile Scientifico Marevivo e Docente UniGe-DISTAV, per parlare insieme agli altri relatori di argomenti come l’esplorazione dei fondali delle Cinque Terre tra storia e scienza, il coralligeno del Mesco, le posidonie di Fegina, il reimpianto delle foreste di alghe brune e dell’Area Marina Protetta come “banca di pesci” delle Cinque Terre.
L’incontro, dopo i saluti di Daniela Cavallaro, curatrice di Yacht & Garden, ha visto gli interventi di Carlo Nike Bianchi e Carla Morri, ricercatori associati Genoa Marine Center – Stazione Zoologica Anton Dohrn, Ilaria Mancini, dottoranda di ricerca UniGe-DISTAV, Mariachiara Chiantore, docente UniGe-DISTAV, e di Paolo Guidetti, dirigente di ricerca Genoa Marine Center – Stazione Zoologica Anton Dohrn. Ha moderato l’incontro llaria Lavarello di Area Marina Protetta delle Cinque Terre.