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Dodici quintali di rifiuti raccolti, per la maggior parte plastica: è questo il triste bottino della pulizia che abbiamo organizzato nella mattinata di ieri, tra Ponte Matteotti e Ponte Nenni, partendo proprio dalla nostra sede galleggiante sul Tevere.

Nella settimana in cui si celebrano le giornate dell’ambiente e degli oceani, ci siamo avventurati in una pulizia speciale del fiume e delle aree circostanti, in particolare di una parte di fondale vicino al nostro barcone e dell’argine sinistro, che dà sulla Marina.

Le attività, che rientrano nel quadro delle pulizie svolte in collaborazione con l’associazione ambientalista internazionale Ocean Conservancy, sono state realizzate su più fronti:

  • a terra, insieme ai dipendenti dell’Hotel Six Senses di Roma che hanno partecipato attivamente alla pulizia;
  • in acqua, dove il nostro Direttore Generale Carmen Di Penta si è calata in canoa per raccogliere rifiuti abbandonati nei punti i più difficile accesso;
  • nei fondali, grazie ai mezzi meccanici e ai sommozzatori di “DragSub” che hanno rimosso una quantità incredibile di rifiuti ingombranti come pneumatici, biciclette e addirittura scooter e moto.

Al termine della pulizia, il partner AMA, la municipalizzata romana che si occupa della gestione dei servizi ambientali nella capitale, ha poi provveduto a rimuovere i rifiuti e a smaltirli correttamente.

Sottolineando la necessità di agire in difesa del nostro Pianeta, la manifestazione ha voluto dare un chiaro messaggio di sensibilizzazione, reso ancora più significativo visto il tema centrale della Giornata mondiale dell’ambiente di quest’anno: la ricerca di soluzioni per fronteggiare la crisi dell’inquinamento, soprattutto quello da plastica.

Oltre l’80% della plastica che soffoca i nostri oceani proviene proprio dai corsi d’acqua sulla terraferma. Nel Mediterraneo ogni anno finiscono 229 mila tonnellate di plastiche. Questi rifiuti, una volta in mare, iniziano un graduale processo di deterioramento che li trasforma in milioni di invisibili microplastiche, che vengono spesso scambiate per cibo dagli animali, entrando nella catena alimentare e nel nostro corpo.

Sappiamo già – grazie a studi scientifici sul tema – che le microplastiche sono nel sangue e nella placenta umani, e secondo i dati UNEP diffusi durante l’ultima Conferenza sugli Oceani, la plastica è la frazione più grande, più dannosa e persistente dei rifiuti in mare, rappresentando almeno l’85% dei rifiuti totali.

«Importante per noi fare questa pulizia al centro di Roma, proprio lungo il fiume dove abbiamo la sede. Grazie all’impegno di tutti, abbiamo recuperato più di 300kg di rifiuti misti da terra, e moltissimi ingombranti dai fondali. – ha dichiarato Raffaella Giugni Responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo – Ma perché è importante pulire gli argini del fiume? Perché dobbiamo bloccare i rifiuti prima che arrivino in mare e ci rimangano per sempre. Questa che stiamo vivendo non è solo una crisi, è un’emergenza globale che stiamo vedendo sotto i nostri occhi, pensate a quello che è successo solo poche settimane fa in Emilia Romagna. Per noi di Marevivo, prendersi cura dell’ambiente e del mare significa prendersi cura anche della nostra salute e della sopravvivenza di un ecosistema perfetto che ci garantisce di vivere su questo Pianeta.»