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Le foreste del mare, l’insieme degli organismi vegetali presenti nelle sue acque, svolgono un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno, nella lotta ai cambiamenti climatici e nel mantenimento degli equilibri naturali indispensabili per la nostra vita e per quella del Pianeta. Assorbono circa un terzo dell’anidride carbonica in eccesso prodotta dalle attività umane con una velocità 35 volte maggiore rispetto alle piante terrestri e producono più del 50% dell’ossigeno che respiriamo. Non tutti sanno, per esempio, che una prateria marina di 2mq rilascia in media al giorno una quantità di ossigeno pari a quella prodotta da un albero adulto.

Non solo. Queste foreste sono anche il rifugio di oltre un quarto delle specie di flora e fauna del Mediterraneo, che è considerato un hotspot di biodiversità, cioè una regione caratterizzata da un’elevata diversità di ambienti e di organismi, con un numero stimato di oltre 17.000 specie. Questo dovrebbe far riflettere sull’importanza delle foreste marine che, proprio come quelle terrestri, devono essere tutelate e conservate.

Purtroppo si stima che, solo in Italia, oltre il 30% delle praterie sommerse e fino all’80% delle foreste algali sia andato perduto e si prevede che entro il 2050 si arriverà a un’ulteriore regressione del 21% a causa dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici e di altre attività umane come l’urbanizzazione delle coste, la pesca a strascico e l’ancoraggio selvaggio.

Prosegue l’impegno di Marevivo – che da quasi quarant’anni si occupa della tutela delle praterie sommerse, a partire da quelle di Posidonia oceanica – con la campagna nazionale “Replant – Dona ossigeno al Pianeta”, un progetto di sensibilizzazione e azioni mirate, che gode del patrocinio del MITE e del sostegno di partner istituzionali, donatori e aziende e che intende aumentare la consapevolezza dei cittadini riguardo il ruolo vitale di questi ambienti marini minacciati dalle attività umane, sperimentando possibili soluzioni.

Tra le attività di Marevivo di quest’anno la piantumazione sperimentale della Cymodocea nodosa in un’area nel Golfo di Trieste avviata nel mese di Giugno con il trapianto di questa fanerogama. Sono tuttora in corso le indagini di monitoraggio della crescita e del relativo ripopolamento della biodiversità.

«La nostra campagna nasce da un’urgenza: ogni mezz’ora perdiamo un’area ricoperta di praterie marine estesa come un campo di calcio. Ciò significa che, nel tempo di gioco di una partita, tre campi di piante marine scompaiono definitivamente che corrispondono all’ossigeno di 10.000 alberi – dichiara Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali di MarevivoIl ripristino degli ecosistemi marini degradati fa parte del PNRR ed è anche una delle priorità individuate dalle Nazioni Unite per il decennio del mare. E’ necessario impegnarsi per tutelare questo immenso patrimonio naturale, polmone della nostra vita sul Pianeta, oggi gravemente in pericolo».