Marevivo, in collaborazione con Zero Waste Italy, lancia la campagna #BastaVaschette per dire no agli imballaggi monouso in plastica per frutta e verdura
Immagine su gentile concessione della Galleria Borghese
Marevivo, in collaborazione con Zero Waste Italy, lancia la campagna #BastaVaschette per dire no agli imballaggi monouso in plastica per frutta e verdura
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I risultati dell’indagine di Marevivo condotta da IPSOS
ACQUISTO DI FRUTTA E VERDURA: GLI ITALIANI SONO PRONTI A FARE A MENO DELLA PLASTICA
Dal sondaggio IPSOS 2023, commissionato da Marevivo con il sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati, rivolto ai cittadini italiani responsabili degli acquisti, è emerso che l’82% degli italiani dichiara di consumare ogni giorno frutta e/o verdura e che, potendo scegliere tra le due opzioni di acquisto, la stragrande maggioranza (78%) opta per lo sfuso, solo il 22% per il confezionato e, di questi, solo il 36% fatica ad abbandonarlo.
Oltre il 90% degli intervistati dice che ridurre il consumo di plastica è fondamentale per proteggere l’ambiente, che l’inquinamento del mare dovuto alla plastica è oggi uno dei problemi più urgenti da affrontare e che ciascuno di noi, con le sue azioni quotidiane può contribuire a migliorare la situazione.
Marevivo, anche con il supporto di questo sondaggio da cui emerge il consenso degli Italiani, rilancia con forza l’appello alle Istituzioni chiedendo l’abolizione/regolamentazione di questo tipo di imballaggi a cominciare dalle scuole.
Perché è nata la campagna
La campagna #BastaVaschette nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica, invitando i consumatori all’introduzione di abitudini di acquisto consapevoli che possano andare nella direzione di una vera e propria economia circolare.
L’obiettivo è ridurre l’utilizzo di queste confezioni, molto spesso non riciclabili, dannose non solo per l’impatto ambientale dato dalla produzione e dallo smaltimento dei materiali di imballaggio – che spesso finiscono in mare dove rimangono per sempre, sminuzzandosi e rappresentando una minaccia per gli animali che lo abitano – ma anche e soprattutto per il fatto che può contaminare gli alimenti, rilasciando sostanze dannose per la salute dell’uomo.
L’iniziativa è in linea con la proposta di regolamento della Commissione europea, che intende limitare il ricorso agli imballaggi in plastica monouso, promuovendone il riuso e il riciclo, e con l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2023 dell’etichettatura ambientale, che impone l’obbligo di comunicare ai consumatori la destinazione finale di una confezione e i materiali di cui è composta,
Perché eliminare le vaschette monouso
Soffocano l’ambiente e il MARE
Non sono tutte riciclabili
Possono contaminare gli alimenti rilasciando sostanze dannose
Sono prodotte in enormi quantità e convengono alla grande distribuzione
Sono erroneamente percepite più “sicure” dai consumatori
Ogni cittadino europeo genera quasi 180 kg di rifiuti di imballaggio l’anno, circa mezzo chilo al giorno
Attualmente, gli imballaggi sono tra i principali prodotti a impiegare materiali vergini: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzati in tutta l’UE sono destinati esclusivamente all’imballaggio. Non c’è più tempo: se non si agisce in fretta, entro il 2030 l’UE vedrebbe un ulteriore aumento del 19% dei rifiuti provenienti da imballaggi e, in particolare, del 46% dei rifiuti provenienti da imballaggi di plastica. È necessario che la riduzione parta da ognuno di noi e dalle nostre scelte: ogni cittadino europeo genera infatti quasi 180 kg di rifiuti di imballaggio l’anno, circa mezzo chilo al giorno, e scegliere di acquistare prodotti sfusi ridurrebbe dell’80% l’utilizzo della plastica per questa categoria di prodotti.