© Luca Tamagnini, Favignana
Le Aree Marine Protette (AMP) sono zone di mare circoscritte all’interno delle quali vige una normativa per la protezione dell’habitat, delle specie e delle funzioni ecologiche. Sono strumenti fondamentali per il recupero, la protezione e l’aumento della biodiversità degli oceani.
Il nostro impegno per
le Aree Marine Protette
Capo Milazzo
Il nostro lavoro come membri del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Capo Milazzo.
Scopri di piùCapri
Da oltre 30 anni ci battiamo per l'istituzione di un'Area Marina Protetta che tuteli l'isola.
A che punto siamoConero
Attraverso il Comitato AMP Conero stiamo raccogliendo le firme per ottenere l'istituzione dell'Area Marina Protetta.
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Sono le più belle località marine e costiere italiane. Perle di rara bellezza incastonate nel Mare Mediterraneo che hanno bisogno più che mai di rispetto e di tutela.
I loro nomi evocano suggestioni immediate: La Maddalena, Stromboli, Capo Caccia, Isole Ciclopi, Montecristo, Cinque Terre… solo per citare alcune di quelle più conosciute. Molte di esse conservano le vestigia di civiltà antichissime. Molte altre racchiudono nei pochi chilometri quadrati della loro estensione capolavori d’arte e tradizioni millenarie. Tutte custodiscono un preziosissimo patrimonio di biodiversità.
Dalle coste alte e rocciose, ai lunghi cordoni dunali, dall’estese praterie di Posidonia oceanica, alle variopinte formazioni coralligene, dalle grotte sommerse allo sconfinato ambiente pelagico: nelle aree marine protette italiane sono sintetizzate le più significative e peculiari caratteristiche dell’ambiente marino-costiero della penisola.
Tutto questo patrimonio, per diventare anche un’importante risorsa economica, ha bisogno di essere tutelato, restaurato, valorizzato e reso fruibile con una regolamentazione che ne permetta un corretto e duraturo godimento.
«Salvaguardare significa anche bloccare l’usurpazione, promuovere il territorio e il suo sviluppo e porre rimedio ai danni provocati da anni d’incuria, per una sempre più ampia affermazione dei principi della legalità e della giustizia.»
Fabio Galluzzo, vicepresidente Marevivo
Per il mare, grazie a specifici provvedimenti legislativi si è giunti a prevedere l’istituzione di ben cinquanta aree marine protette.
Attualmente ne sono già state istituite 31 (compresi i 2 parchi sommersi di Baia e Gaiola) per un totale complessivo di oltre 233 mila ettari di mare protetto (circa il 18-19%): un prezioso “patrimonio blu” che è di tutti. A questo dobbiamo aggiungere i 2 milioni e mezzo di ettari di mare custoditi dal Santuario Internazionale dei Cetacei Pelagos– che vede Italia, Francia e Principato di Monaco uniti per salvaguardare la straordinaria presenza di cetacei nell’alto Mediterraneo.
L’Italia ha capito che questa ricchezza rappresenta una grande opportunità di sviluppo sostenibile e lo dimostra il notevole lavoro che si è fatto e si sta facendo in questa direzione.
Il 9,68% della superficie del Mar Mediterraneo è stata designata come area marina a vario titolo protetta, ma quelle in cui è in corso di attuazione un piano di gestione coprono solo l'1,27%
Le Aree Marine Protette (AMP) aiutano a proteggere importanti habitat e specie rappresentative della vita marina e possono aiutare a ripristinare la produttività degli oceani ed evitare un ulteriore degrado. Sono anche siti di studio scientifico e possono generare reddito attraverso il turismo e la pesca sostenibile.
PROTEZIONE DELLE LE SPECIE MARINE CONSERVANDO LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI
La presenza di AMP promuove il recupero di ecosistemi fragili o degradati e previene l’ulteriore perdita di biodiversità, e inoltre garantisce:
- zone di rifugio e ristoro per specie migratrici, in via di estinzione e specie minacciate.
- resilienza e riduzione dei fattori di stress derivanti da attività antropiche come pesca, inquinamento acustico, dispersione di sostanze tossiche.
Da alcuni modelli di studio che inseriscono nuove aree altamente e completamente protette nella parte settentrionale e orientale del Mediterraneo, si prevede un aumento del 10-45% della biomassa delle specie predatorie (ad esempio mammiferi marini, grandi squali, grandi pesci pelagici, grandi pesci demersali), mentre un aumento del 10-23% della biomassa delle specie ittiche commerciali.
RUOLO CHIAVE NELLA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le AMP se ben gestite possono giocare un ruolo fondamentale nel contrastare e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, permettendo la ripresa ecologica degli habitat marini e la resilienza delle specie che vi abitano riducendo i fattori di stress quali pesca e turismo irresponsabili.
SITI DI RIFERIMENTO NELLA RICERCA SCIENTIFICA
Le AMP favoriscono la protezione e la crescita di numerose specie, dalle più piccole fino ai grandi predatori in cima alla catena alimentare, come gli squali e le cernie. Ciò conferisce una maggiore stabilità agli ambienti costieri preservando le specie che lo popolano da disturbi antropici e favorendo il recupero degli ecosistemi. Le AMP diventano così laboratori naturali preziosi per lo studio delle interrelazioni fra gli organismi e l’ambiente marino e indicatori per monitorare i cambiamenti climatici
EFFETTO RECLUTAMENTO ED EFFETTO NURSERY
In una zona tutelata gli organismi marini non possono essere pescati e non vengono disturbati, quindi sono in grado di riprodursi e crescere sia in taglia che in numero. Le AMP proteggono ambienti che sono dei veri e propri “asilo nido” come il posidonieto e il coralligeno, dove moltissimi organismi in stadio larvale e giovanile trovano rifugio e sono in grado di sopravvivere durante le prime fasi della vita.
EFFETTO SPILLOVER
Spillover significa letteralmente “strabordamento”, è il fenomeno di spostamento delle specie da un’area densamente popolata, l’AMP, ad aree meno popolate e dove quindi c’è meno competizione per le risorse. L’effetto Spillover è fortemente connesso a “l’effetto reclutamento” nel determinare una migrazione di individui verso zone esterne anche molto lontane dall’AMP permettendo così un aumento di risorse, riducendo la competizione e giovando le attività di pesca locali in termini di miglioramento della qualità e del numero delle catture.
BENEFICI SOCIOECONOMICI
Il turismo di massa, spesso irresponsabile, è fonte di stress dannoso per gli ecosistemi marini. Le AMP garantiscono un aumento della biodiversità, valore che si traduce in un aumento della pesca locale sostenibile e di un turismo responsabile (ecoturismo) dedicato al rispetto dell’ambiente. Tra le attività più fiorenti che si possono vedere in queste zone ci sono il turismo subacqueo, il turismo fotografico e l’incremento dell’economia locale, con crescita del settore alberghiero e della ristorazione.
PROMOZIONE DELLA CULTURA LOCALE E COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ
Le AMP possono diventare un luogo di interesse dove arte, scienza e cultura trovano un punto di incontro ed insieme garantire servizi di qualità per le comunità locali.
All’interno delle AMP è possibile sviluppare diversi programmi di formazione: da quella scientifica fino a quella culturale attraverso la programmazione di eventi, incontri e workshop per conoscere la biodiversità marina, i ruoli fondamentali del mare e anche le tradizioni locali legate alla pesca.
MAREVIVO E WORLDRISE INSIEME PER GLI OBIETTIVI DEL 2030
Le Aree Marine Protette (AMP) sono il miglior strumento che abbiamo a disposizione per tutelare la biodiversità e garantire lo sviluppo sostenibile in modo che le bellezze del mare e le sue risorse siano fruibili anche per le generazioni future.
Per questo, Marevivo si unisce a Worldrise nella campagna Italiana 30X30: un percorso nazionale che contribuisce ad uno sforzo internazionale indirizzato alla protezione, attraverso l’istituzione di Aree Marine Protette (AMP), di almeno il 30% dei mari italiani entro il 2030. Tale iniziativa è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, il programma d’azione concordato a livello mondiale che mira a raggiungere un futuro migliore e più sostenibile per tutti.
Il Mediterraneo
Il Mediterraneo è uno dei mari più piccoli del mondo, eppure sulle sue sponde si affacciano ben tre continenti, Europa, Africa ed Asia, e le sue acque si mescolano con quelle dell’Oceano Atlantico, del Mar Nero e del Mar Rosso. È un bacino semichiuso che occupa una superficie pari allo 0,82% del totale coperto dagli oceani ed ha un volume pari allo 0,32% del volume complessivo. Nonostante ciò, è considerato un hotspot di biodiversità, cioè una regione caratterizzata da un’elevata diversità di ambienti e di organismi, con un numero stimato di oltre 17.000 specie (circa il 7,5% degli organismi marini presenti sul pianeta). Il tasso di specie endemiche, presenti cioè solo qui e in nessun’altra parte del mondo, è molto alto ed è compreso tra il 20 e il 30%. A causa della particolare conformazione geologica e della vicinanza con l’Oceano Atlantico, la diversità delle specie tende ad aumentare da Est ad Ovest; la regione occidentale del Mediterraneo ha anche più endemismi, mentre quella orientale risulta più impoverita. L’Italia, situata al centro tra queste due regioni biogeografiche, è uno dei paesi più ricchi di biodiversità: delle specie marine mediterranee presenti nelle check-list nazionali e internazionali di flora e fauna (8.750 specie), il 10% è segnalato in Italia e delle 10 specie di cetacei segnalate nell’intero bacino mediterraneo, 8 sono regolarmente presenti con popolazioni nei mari italiani.Il Mediterraneo è oggi fortemente minacciato da inquinamento da plastica, cementificazione delle coste, pesca non sostenibile, diffusione di specie invasive, cambiamento climatico, frammentazione e distruzione degli habitat. L’istituzione di un numero sempre maggiore di aree marine protette è uno degli strumenti per combattere il suo degrado ed arginare il suo declino.
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